E’ stato reso noto lo schema di decreto del Consiglio dei Ministri che stabilisce il riassetto del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Il Molise, che conta sostanzialmente 70 professionisti e 550 pubblicisti, avrà lo stesso “peso” della Puglia, della Sicilia, del Veneto, del Piemonte, insomma, di realtà più importanti dal punto di vista degli iscritti. Spettano alla nostra regione: 1 giornalista professionista (perdiamo un seggio) e 1 giornalista pubblicista (conserviamo il seggio). Il nuovo Cnog prevede 20 pubblicisti (1 per Regione) e 40 professionisti (1 per Regione e il secondo scatta col millesimo professionista). Non sono previste liste, né quote rosa, ma la obbligatorietà della posizione previdenziale Inpgi aperta. Una volta pubblicato, farà seguito un regolamento attuativo, sui criteri elettorali. A conti fatti la nostra regione è quella che perde un terzo dei seggi (la meno penalizzata in base ai numeri): pensate che il Molise, per i pubblicisti, ha la stessa valenza della Lombardia e del Lazio, che insieme superano le 20 mila unità. Per questo risultato, occorre ringraziare apertamente la delegazione dei senatori molisani per l’impegno profuso. Sia Ulisse Di Giacomo che Roberto Ruta hanno seguito costantemente l’evoluzione normativa della riforma, hanno collaborato per garantire al Molise la rappresentanza nei due elenchi (professionisti e pubblicisti) ed hanno spinto affinché non fossero 18 o 36, ma che si arrivasse ad un numero più congruo. In particolare è stata utile la sponda del sen. Di Giacomo nei confronti diretti e personali, dell’allora sottosegretario all’editoria ed ora ministro Lotti, e del sen. Roberto Ruta (insieme a Danilo Leva alla Camera) che ha di fatto costretto il Pd a farsi carico di una rappresentanza che non tenesse conto del numero degli iscritti, ma esclusivamente del territorio, e quindi della regione più a rischio: il Molise. I fatti, che sono quelli che contano, hanno visto il sen. Ruta discutere col suo capogruppo Cociancich e trasformare una pericolosa interrogazione parlamentare, in atto da assorbire nel decreto legge con promessa da parte del governo di garantire a tutti un seggio nei due elenchi. Queste sono state le battaglie, gli atti parlamentari e le vittorie conquistate sul campo, criteri condivisi anche col deputato Pd on. Leva, incontrato ad Isernia ed investito più volte della questione. Qualora il decreto fosse tornato in aula, ma non solo in commissione per un parere, i nostri senatori e il deputato Leva, avevano già spianato la strada con un certosino lavoro di convincimento politico con i loro colleghi, d’intesa con i parlamentari delle regioni più piccole. E di questo va dato atto a Di Giacomo, Leva e Ruta di averci aiutato senza battere ciglio ed è su questa base che si deve partire per far si che si debba fare fronte comune indipendentemente dal colore politico, allorquando a rischio vi è la sopravvivenza del nostro territorio.
Sulla data delle elezioni, possiamo ipotizzare o la fine di giugno (con ballottaggio a luglio) o uno slittamento (improbabile) a fine anno.
Vincenzo Cimino e Cosimo Santimone
Consiglieri nazionale Odg