Nomine S.E.A, Movimento 5S Campobasso: Partitocrazia batte meritocrazia

Il sindaco Battista ha nominato il nuovo c.d.a. della municipalizzata Sea “nel segno della continuità”, ha dichiarato! Continuità, certo, ma nei modi tutti politici!
Nel rispetto delle quote rosa, infatti, arriva Enza Iannetta, la sfortunata candidata che per un errore nella pubblicazione delle liste elettorali, diventava Enzo. Quella stessa persona che avrebbe potuto far saltare il banco con un ricorso elettorale dagli esiti probabilmente vittoriosi, ricorso peraltro depositato nel luglio 2014 ma mai notificato, tanto da essere stato dichiarato, all’udienza del 20.11.2014, improcedibile per sopravvenuta mancanza di interesse.
Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di comprendere quanto il sistema sia ben collaudato!
Nell’agosto 2014, arriva in consiglio Comunale la proposta di deliberazione per l’approvazione dei c.d. “indirizzi per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni”, in altre parole, le regole che il Sindaco deve seguire nello scegliere il personale da nominare in capo alle partecipate, compresa la S.E.A., la società 100% del Comune che si occupa di ambiente, “monnezza” inclusa.
La citata proposta di deliberazione n. 10/2014, approvata dopo la bocciatura dell’emendamento presentato dal nostro gruppo consiliare M5S – emendamento che prevedeva l’introduzione, tra i requisiti richiesti in capo ai detti rappresentanti di nomina sindacale, il possesso del diploma di laurea di primo livello. Inutile dire che la bocciatura, oggi, alla luce di quanto accaduto con le nomine SEA, assume tutt’altro significato.
Infatti, nell’aprile 2015, in barba ad ogni logica, dopo un avviso pubblico “errato”, che introduceva i requisiti che manco a dirlo avevamo proposto in Consiglio, il Sindaco fa retromarcia ed il giorno successivo, il 30.04.2015, con avviso sindacale n. 786, ripristina immediatamente i requisiti fissati nella deliberazione consiliare dell’agosto 2014.
Alla scadenza del termine del 20.05.2015, venivano acquisite al protocollo dell’Ente, n. 33 domande corredate dalla documentazione richiesta e tra queste con protocollo, n. 0013927 del 14.05.2015, la domanda di partecipazione della sig.ra Enza Iannetta, successivamente nominata, unitamente all’Ing. Di Niro ed all’Avv. Sabatini, rispettivamente consiglieri e presidente del consiglio di amministrazione S.E.A.
Se consideriamo
-che tra tutte le domande pervenute, soltanto 3 riguardavano candidati in possesso di diploma;
-che tra questi, i sigg.ri Iacobucci Mauro e Saluppo Massimo dichiaravano di aver svolto rispettivamente il ruolo di consulente e revisore contabile della S.E.A., mentre la sig.ra Iannetta, oltre al diploma linguistico, non dichiarava pregressa esperienza diretta od indiretta in S.E.A., ma quale unica ed esclusiva esperienza lavorativa, quella di “amministratore unico della società Iannetta s.n.c.” con impiego “rapporto con il pubblico”;
-altresì, che l’avviso pubblico, anche nella versione “emendata”, all’art. 3, rubricato “requisiti” testualmente recita: “I rappresentanti del Comune presso Enti, aziende ed istituzioni, devono avere i requisiti per la nomina a consigliere comunale, essere di indiscussa probità e possedere una specifica competenza, adeguata alle caratteristiche della carica che deve essere ricoperta”
-che dalla documentazione acquisita agli atti, non è dato rinvenire nella diplomata sig.ra Iannetta, alcun riferimento formativo e/o esperienza lavorativa tale da assolvere al prescritto requisito di cui al suindicato art. 3;
-che tra i candidati idonei vi erano, come vi sono, curriculum di elevata professionalità, anche nella specifica materia ambientale;
-inoltre, che tra le n. 5 candidate donna, l’unica a non essere in possesso di diploma di laurea o laurea triennale o specialistica, risulta proprio la sig.ra Iannetta

la domanda – retorica ahinoi – che abbiamo rivolto al Sindaco nel consiglio Comunale del 17.02.2016, con un’apposita interpellanza, è stata del seguente tenore: quali sono i motivi che hanno fatto propendere per il curriculum meno qualificato e professionalizzato tra i 33 presenti?

Nonostante la discussione non ci sia stata per mancanza di numero legale, la risposta scritta, a firma del dirigente, dott. Iacobucci, è stata laconica:
la scelta è avvenuta perché amministratrice di società e perché donna, nel rispetto delle quote rosa.

Inutile dire che questo atteggiamento non fa altro che confermare le logiche che hanno distrutto la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e che continuano ad allontanare le persone dalla politica e contro le quali il M5S da sempre si batte.
Tanto premesso, nello stigmatizzare l’accaduto, che peraltro mortifica le competenze e le professionalità di tanti laureati in cerca di lavoro, ribadiamo la volontà di informare l’A.n.a.c. dell’accaduto e di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica per gli accertamenti del caso.

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