“A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?” diceva Totò. Pare che questo sfottò non sia passato di moda. O per lo meno questo potrebbe apparire dalla polemica delle luminarie e del cartellone natalizio tanto esaltato dall’assessore Salvatore Colagiovanni. Una storiella fatta di soldi da spendere, con modalità decisionali e atti assai dubbi che dovranno essere chiariti nelle opportune sedi (come evidenziato anche dai miei colleghi di opposizione) e senza alcuna programmazione che abbia un tornaconto serio sulla città.
“Natale sotto le Stelle”, che oggi vedrà l’accensione meramente pubblicitaria delle luci mediatiche su Colagiovanni e Battista, sembra un’improvvisazione natalizia che farà solo apparire, ma non gioverà come dovrebbe ai campobassani né consegnerà a Campobasso il suo ruolo di capoluogo di regione.Segnale che forse la politica è l’unica professione per la quale non si ritiene necessaria alcuna preparazione.
Basta decidere un paio di addobbi in perfetta solitudine, inviare una nota stampa per coinvolgere giornali e televisioni immortalando così l’accensione di un interruttore con il sindaco, e voilà, il gioco è fatto. Beh, colgo l’occasione per ricordare all’intera Giunta comunale che oggi, con la situazione economica che c’è, non può più funzionare in questo modo.
A Salvatore Colagiovanni, che ha riscoperto la sua “anima sinistra”, ma anche alle vecchie volpi della politica campobassana come il sindaco Battista, vorrei ricordare le parole di Enrico Berlinguer: “Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi”.
A me pare che questa nuova amministrazione non abbia nessuna di queste caratteristiche eppure si atteggia come se le avesse in barba al rispetto delle regole e chiedendo sempre più sacrifici ai cittadini.
Da amministratore io sarei disponibile a spendere anche 200mila euro per il Natale a Campobasso, purchè però ci siano iniziative che attraggano pubblico dall’esterno che non solo ripopoli la città, ma produca un guadagno effettivo anche al commercio cittadino.
Come fare? Basterebbe sedersi e valutare le varie idee, i vari progetti.
A meno che non si voglia impedire alla gente, o ai rappresentanti eletti dal popolo, di impicciarsi di fatti che riguardano la collettività”.
Enrico Perretta
(Consigliere comunale “Campobasso Nuova)
“Natale sotto le stelle”, Perretta: una propaganda mediatica senza risvolti concreti per Campobasso
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