È interessante osservare le evoluzioni degli attacchi sferrati da quando ho assunto, in base alla delega che mi ha affidato il Sindaco Battista, il ruolo di assessore all’urbanistica: si è passati da accuse di inattivismo alle accuse di eccessivo attivismo. Si usano strumentalmente notizie già ampiamente fornite, si mistifica quanto ascoltato e si decide di attaccare politicamente un assessore che sta dimostrando, nei fatti, che anche in una città stravolta urbanisticamente da anni di mancate decisioni politiche e mancate risposte ai cittadini si può provare a cambiare.
La nostra Amministrazione sta provando, con estrema fatica, a mutare la visuale con cui si guarda a questa città, il settore Urbanistica deve occuparsi di programmazione del territorio per il futuro della città e non di accontentare qualcuno o scontentare qualcun altro.
Il Bene Comune non conosce i nomi propri delle persone, si preoccupa dell’interesse collettivo: non voglio credere che possa mai accadere che ci sia qualche consigliere che si presenti con proposte di delibera strettamente legate a privati (o privatissimi) propri interessi. A queste eventuali proposte diremo sempre NO.
Le stesse regole devono essere stesse per tutti, sempre.
La assurda ed errata interpretazione della normativa regionale vigente di cui la Coalizione Civica mi accusa è il frutto del confronto tra i vertici delle strutture amministrative e dirigenziali del Comune di Campobasso.
Il Consiglio Comunale è e sarà sovrano nel decidere se la mia attività, sempre condivisa con la maggioranza, con la Commissione Urbanistica, con i relativi Presidenti e con tutti i componenti è meritevole di fiducia o meno: io e il Sindaco e la Giunta non potremo che prenderne atto.
Da quando mi è stata affidata questa Responsabilità con fatica e dedizione mi sono assunta anche l’onere di dire dei NO. Parola che in politica si usa poco, soprattutto quando ti chiedono qualcosa.
I miei, i nostri NO, sono in realtà dei SI’ al futuro di questa città, sono i NO detti in nome del rispetto delle regole.
Quella che i Civici chiamano “maldestra manovra di bocciatura” di progetti non è altro che assunzione consapevole di responsabilità e dovuta risposta alle richieste dei cittadini.
La nomina dei commissari è, purtroppo, dipesa, per stessa ammissione della Dirigente di Struttura, dalla mancata osservanza dei tempi che il TAR aveva ordinato alla struttura urbanistica per la conclusione dei procedimenti. Nello specifico la dirigente ha predisposto una nota riservata e diretta all’amministrazione.
I NO ai progetti che il Consiglio aveva deliberato a novembre 2015 esprimendosi sulle linee guida per la zona Lucarino non sono stati notificati nei tempi dovuti.
La presunta bugia a me addebitata su un solo commissariamento non era altro che il racconto dei fatti a quella data: il secondo Commissario, infatti, inizialmente non si era insediato perché il diniego al richiedente era stato inoltrato, ma, inspiegabilmente, non era poi partito nelle forme previste.
I fatti racconteranno definitivamente tutte le verità, sia su questa ultima questione, sia su ogni altra “patata bollente” che da anni, mesi, giorni bolle nella pentola dell’Urbanistica.
Mozione di sfiducia, Bibiana Chierchia replica: I fatti racconteranno definitivamente tutte le verità
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