Certo che gli elettori, compresi noi, sono gente strana, nel senso che leggendo i messaggi, le opinioni e i pareri pubblicati sui vari blog stupisce come impera ancora una volta il motto: morto il re w il re. Detto che, da sempre, permette di capire quale sono le inclinazioni ma soprattutto le preferenze che consentono la ascesa o la discesa di chi si candida a governare le sorti della comunità. La quale, proprio perché tale, annovera un bestiario, ci scusiamo se utilizziamo questo epiteto, anomalo che qualunque commento potrebbe essere superfluo.
In queste ore alquanto concitate per la preparazione delle squadre con relativi capitani per le prossime elezioni nazionali e regionali che ci vedono chiamati alle urne dopo una burrascosissima legislatura, leggere le opinioni e i commenti della gente non solo è utile, ma sotto certi aspetti divertente e drammatico. Divertente e drammatico perché in moltissimi casi le battute e le ingiurie si coniugano e sinergicamente fanno si che si palesi realmente quello che uno pensa senza timore di essere annoverato nella categoria dei partigiani, dei collaborazionisti, degli avversari o nella peggiore delle ipotesi dei sovversivi e di conseguenza irriverenti nei confronti del potente di turno. Personaggi che anche questa volta prenoteranno, crediamo lo abbiamo già fatto, un posto nelle varie convention previste dai partiti in campagna elettorale con tanto di big tra gli ospiti, per festeggiare o per meditare vendette che in queste occasioni non mancano mai.
Atteggiamenti da annoverare nella categoria delle cose “di pessimo gusto”, Guido Gozzano così le chiamerebbe, che arricchiscono, anzi colorano ancora di più la situazione che, invece, è drammatica per le conseguenze che scaturiranno. Le quali, fanno sì che il sistema collassi tant’è che il Molise per tornare in casa è collassato, e ha assunto i connotati di un immensa gelata che ha bloccato tutto. Un blocco che tragicamente costringe a fermarsi perché l’offuscamento è totale e di conseguenza è estremamente difficile proseguire il cammino.
Un blocco che gioco forza è assoggettato a quello che sono i vettori della politica che, nella realtà locale prima, ma anche in quella nazionale, purtroppo, è lo sport praticato da molti aspiranti alle poltrone per sbarcare il lunario che, in modo dilettantesco e approssimativo conduce all’inceppamento del meccanismo che costituisce il “sistema”. Il quale, causa gli arrivismi da parte dei dilettanti allo sbaraglio che partecipano puntualmente alla competizione elettorale non fa rendere conto che amministrare è difficile, ma soprattutto delicato; ecco perché realtà come il Molise sono relegati agli ultimi posti delle graduatorie stilate nei vari campi; ecco perché sarebbe meglio riflettere su cosa è meglio per la collettività: rimboccarsi le maniche e lavorare seriamente od occupare uno scranno la cui caratteristica peculiare è l’alzata di mano roboticamente richiesta da chi non ha alcun’intenzione di riprendere il cammino che permette di raggiungere senza alcun compromesso l’obiettivo prefissato che fa parte dei proclami elettorali dove il 99,99% non viene né perseguito né rispettato.
di Massimo Dalla Torre