Quarant’anni di vita sacerdotale, quella dell’arcivescovo Metropolita di Campobasso – Boiano mons. GianCarlo Maria Bregantini. Oggi domenica 1 luglio 2018, nel 40° anniversario di ordinazione sacerdotale il vescovo Bregantini celebra una Santa Messa di lode e ringraziamento, alle ore 19:00, presso la chiesa Santuario Madonna della Libera di Cercemaggiore (CB). In tale occasione ci sarà la cerimonia di noviziato, lettorato e accolitato di alcuni giovani della Comunità Maria Stella della Nuova Evangelizzazione. Ad accompagnarlo, dunque, i circa 45 seminaristi dei quattro seminari della diocesi: Seminario interregionale san Pio X, Studentato dei frati Cappuccini del Sacro Cuore, Seminario Missionario diocesano Redemptoris Mater, Comunità Maria Stella della Nuova Evangelizzazione. A seguire, Agape fraterna presso il Convento di Sepino, ora seminario Missionario Diocesano Redemptoris Mater.
Un cammino sacerdotale, quello di Bregantini, guidato dalla testimonianza di una vita spesa per la difesa e la tutela del più debole, in perfetta osservanza con il carisma dell’ordine da cui proviene, quello degli Stimmatini. Nato a Denno (TN) il 28 settembre 1948, ordinato vescovo dal vescovo di Cosenza mons. Giuseppe Agostino – lo stesso che lo ha ordinato diacono e presbitero. L’imprinting di San Gaspare, la letizia unita alla serenità evangelica, traspira in tutta la pastorale di “padre Giancarlo”. Dopo aver concluso gli studi ginnasiali e teologici nel seminario minore emette la prima professione religiosa nella congregazione nel 1966. In questi anni, fino al 1974 coniuga gli studi con una fervente attività ed esperienza di lavoro nelle fabbriche. Quasi sicuramente a contatto con il duro lavoro quotidiano maturerà la vocazione verso la salvaguardia e della persona umana, spesso “sfruttata” dalla logica capitalistica.
Nella cattedrale di Crotone, il 1 luglio del 1978. Docente di storia della chiesa, insegnante di religione e, successivamente vice parroco presso santa Chiara di Crotone e cappellano del carcere circondariale della stessa città. Il contatto con i detenuti matura in lui l’idea di una provvidenza che è vicina a tutti ma soprattutto a chi si è allontanato dal Cristo. Successivamente a Bari continua l’insegnamento nello studentato interreligioso pugliese ed è parroco di San Cataldo e cappellano del CTO. Il Santo Padre, Giovanni Paolo II, riconoscendo in lui profonde doti di guida pastorale lo elegge, ad appena 44 anni, vescovo di Locri Gerace il 12 febbraio 1994 e dopo un mese fa il suo ingresso in diocesi. Ed è qui che esplode, con una fermezza dolce che lo contraddistingue, l’episcopato in prima linea di Padre Giancarlo. L’8 novembre 2007 è assegnato alla sede arcivescovile metropolitana di Campobasso – Bojano, dove entra il 19 gennaio 2008 dove tuttora risiede, alla guida della diocesi nella quale, tra le priorità, spicca quella dell’attenzione alle fecondità delle vocazioni.
Alla luce del Sinodo dei giovani, il 2018 appare un anno celebrativo per il vescovo Bregantini ed un anno di forte attenzione per il mondo delle vocazioni che pur «Nella diversità e nella specificità di ogni vocazione, personale ed ecclesiale, – come ha indicato papa Francesco- si tratta di ascoltare, discernere e vivere questa Parola che ci chiama dall’alto e che, mentre ci permette di far fruttare i nostri talenti, ci rende anche strumenti di salvezza nel mondo e ci orienta alla pienezza della felicità». Allora i «40 anni di sacerdozio – ha detto Bregantini – sono la gioia di un traguardo ma anche un esempio per far fiorire nuove vocazioni soprattutto in questa terra, il Molise, che abbondanti ne ha generate come germogli di salvezza, attraverso la preghiera costante, la testimonianza della carità, la fedeltà sponsale a Cristo, la Missionarietà di cuore, braccia e mani aperte con amore alla solidarietà».