Sono giorni questi in cui si riparla, e finalmente, della pianificazione territoriale e urbanistica della città di Campobasso. L’occasione è scaturita dal dibattito intorno al Master Plan in Consiglio comunale e che ha visto la preziosa presenza del Presidente della Regione Molise e del Consigliere regionale Delegato al Patrimonio, Vincenzo Cotugno.
Un dibattito misurato e concreto, che ha messo al centro dell’attenzione le esigenze della Regione Molise di soddisfare la domanda di spazi per le attività istituzionali attraverso la costruzione della nuova sede della Regione e i bisogni di una città che anche attraverso una più razionale e ragionata presenza degli Uffici regionali sul territorio possa godere di azioni di recupero e valorizzazione urbanistico con opere di elevato valore architettonico e innovazione tecnologica, di rispetto e valorizzazione ambientale del territorio.
Con questi obiettivi ritengo si interpretano e raccolgono molte delle esigenze e le aspettative della nostra collettività. Nella considerazione che il dibattito sciorinato in Consiglio è andato opportunamente oltre l’uso e la destinazione dell’area ex Romagnoli e ha investito un pò tutta la città.
Ritornare a discutere di questi argomenti, di questo argomento in modo particolare, dopo anni di ottuse rinunce dell’Amministrazione comunale, dove una fallimentare e retrograda visione del consumo del territorio è stata intravista come l’unica possibilità per garantire vivacità economica alla città, onestamente mi ha fatto respirare aria nuova. Perché ha costituito anche il momento per ragionare in grande in Consiglio, per rilanciare legittimamente le ambizioni della nostra comunità, mortificate in questi anni, e pensare di recitare in futuro un ruolo da protagonista e di traino delle politiche economiche, delle politiche culturali, rispetto alle quali si è abbandonato ogni velleità, pure quelle riconosciute dal territorio area vasta Molise Centrale.
Insomma un dibattito, anche breve, fatto di aspettative e di proposte che ovviamente dovranno essere verificate e monitorate in corso di elaborazione, che non trasformeranno la città, più probabilmente la modificheranno, e daranno certamente un impulso affinché capitali pubblici e capitali privati trovino motivo, certezze e sicurezze. Oggi smarrite. Perché…..- e il Master Plan e il dibattito collegato non centrano nulla – in una realtà difficile e in crisi come quella attuale, un conto è gestire la spesa al risparmio, un’altra cosa è il lasciarsi colpevolmente sfuggire le occasioni e le opportunità che possono significare sviluppo, crescita e progresso. Agire per tesorizzare le circostanze favorevoli frutto, attenzione, non del caso ma di un accorto lavoro di concertazione e confronto sociale e politico dal quale scaturiscono proposte progettuali e programmi complessi. Ecco è necessario agire con fiducia generando fiducia e assumendosi le responsabilità.
Antonio Battista