Marcia della Pace/ Bregantini: se la Politica punta alle radici darà molto frutto se punta alle foglie sarà poco produttiva

Una Marcia per la pace e la solidarietà è quella organizzata dall’arcidiocesi di Campobasso che mette a tema i contenuti e le sollecitazioni del Messaggio della Giornata mondiale della Pace del Santo Padre Francesco: “La Buona Politica come servizio alla Pace”.

L’iniziativa, in programma per domenica pomeriggio 27 gennaio 2019, con inizio alle ore 16,30, per commemorare anche la Giornata della Memoriae promossa dall’arcidiocesi di Campobasso – Boiano con Caritas, Scuola di Cultura e Formazione socio-politica “G. Toniolo” e  Pastorale sociale del Lavoro è stata presentata nel corso di una conferenza stampa presso la curia arcivescovile di Campobasso.  

A presiedere la conferenza, l’arcivescovo di Campobasso –Boiano, Bregantini, il direttore diocesano della Pastorale sociale del Lavoro, don Vittorio Perrella e la direttrice della scuola di formazione socio politica “G. Toniolo” Ylenia Fiorenza. Nei diversi aspetti, pastorale, sociale e contenutistico, dei tre interventi sono state illustrate le motivazioni, il profilo storico culturale e politico della marcia.  A citare i personaggi della scena politica come De Gasperi, Luigi Sturzo, Giorgio La Pira e Toniolo, è stato don Vittorio Perrella indicandoli quali eloquenti figure di riferimento storico politico e di esempio da emulare. E per concludere, il monito ad una politica che “promuova la speranza certa, soprattutto ai giovani. Non le promesse, perché le promesse distruggono ma la speranza”.

Attraverso questa Marcia – ha sottolineato Ylenia Fiorenza – pensiamo ad una Politica di costruzione e non di corruzione. Far veicolare la Pace come mentalità possibile, partire dai luoghi di appartenenza, per disarmare una politica disattenta, disinteressata e tante volte indifferente riguardo soprattutto alla problematica dei senza lavoro che poi possono sfociare in scelte sbagliate di delinquenza, di abbandono, di disperazione. La Macia della Pace, è soprattutto interrogativa.  Come posso recuperare la pace laddove ancora manca? Voglia di futuro e di responsabilità con il diritto di rimanere in questa terra che, come tante altre regioni del sud, sta soffrendo la piaga dello spopolamento che equivale alla mancanza di lavoro. La politica è il vivere comune dove nessuno è escluso, pertanto l’appello è quello di scendere in piazza al fianco delle Istituzioni che la partecipino come cittadini che credono nella fraternità come futuro. Costruire come impegno cattolico e con tutte le forze che condividono questo progetto di speranza e di futuro”. Dunque, una iniziativa, la Marcia, per testimoniare giustizia ed esprimere vicinanza a chi è senza lavoro, a chi ha perso la libertà e chiede una nuova possibilità, a chi vive momenti difficili e non sa come far ascoltare il proprio grido, a chi bussa alle Istituzioni ma trova porte ancora sprangate, a chi è ferito nella propria dignità dall’ingiustizia sociale.

Il programma prevede cinque tappe, una più significativa dell’altra.

A partire da piazza Municipio a Campobasso, la prima tappa vedrà l’accensione della lampada per la pace, poi la marcia procederà verso la Casa Circondariale, in via Cavour, come seconda tappa. La terza tappa sarà vissuta presso la stazione ferroviaria. Procedendo lungo via Garibaldi, la quarta si svolgerà verso via Mazzin per raggiungere il piazzale della chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, chiesa simbolo di Pace antica come quella dei Crociati e Trinitari ai fini del 1400. La carovana solidale terminerà il percorso presso la Mensa degli Angeli, in via Monte san Gabriele.

In ogni tappa, sarà scandito il messaggio del papa, per renderlo incarnato nella nostra realtà socio-politica e religiosa.

 «Accanto a chi lotta pacificamente per disarmare il mondo, a chi crede che la società migliore è quella fondata sulla fraternità – ha soggiunto e concluso con il forte messaggio il vescovo Bregantini- Accanto a chi vede partire i propri cari, le famiglie e i giovani in particolare, dalla terra del Molise per cercare occupazione altrove e si sente ingannato da promesse vuote.

Accanto a chi non vede ancora risposte concrete d’inclusione, a chi si ritrova umiliato nei propri diritti e senza punti solidi di riferimento, per le proprie necessità di cure e agevolazioni sanitarie, specie le famiglie con disabili. Si affronteranno insieme le questioni più scottanti e ancora irrisolte e che maggiormente stanno colpendo i molisani, con l’auspicio che si spezzino silenzi, indifferenze, divisioni e paure verso strade di rilancio sociale. Una problematica che ci spezza il cuore è quella dei migranti, tanto più dopo la inattesa forzata accoglienza, in Molise, di migranti provenienti da altre strutture recettive. Sono fortemente invitati le Istituzioni politiche locali, le forze sindacali, l’Università, le Scuole di ogni ordine e grado. A tutti è richiesto di intervenire sull’urgenza di costruire un Molise dove non manchi più il lavoro nè la pace a nessuno. Si tratta di un avvenimento di comunione e prossimità che impegna irrinunciabilmente tutti i molisani, adulti e giovani, e coinvolge, in prima persona gli ambienti dove è richiesto che la Buona Politica realizzi segni di bene comune e rispetto delle risorse, per arginare il dramma della povertà sul territorio molisano. La diocesi desidera radunare attorno a questa speranza nuova tutta la popolazione, laici e sacerdoti, movimenti, comitati, associazioni, confraternite, come un richiamo a determinare insieme proposte concrete che incidano a livello storico nel tessuto culturale molisano. Si scende perciò tutti in piazza sollecitati da una sensibilizzazione attiva e per una responsabilità permanente e comunitaria al problema disoccupazione e dello spopolamento che sta colpendo il Molise. Non ci stanchiamo di costruire la pace a tutti i livelli, come descrive il Papa: quella con se stessi, con gli altri e con il creato! »

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