Mancata attivazione del Progetto per il trattamento non farmacologico della Depressione Medio-Lieve

Le associazioni di familiari e utenti dei servizi di salute mentale, “Mens Sana” e “Liberamente Insieme”, hanno chiesto recentemente informazioni sulla mancata attivazione da oltre 2 mesi del “Progetto per il trattamento non farmacologico della Depressione Medio-Lieve con particolare attenzione al genere femminile”. La notizia che si dà per certa è un ricorso, avverso i criteri di selezione del personale, al TAR Molise a cura del Consiglio Nazionale e Regionale dell’Ordine degli Psicologi. Chiediamo allora pubblicamente all’ASReM di costituirsi in giudizio per contrastare efficacemente il ricorso. Come associazioni siamo interessate a che il progetto sia prontamente realizzato per la carenza del personale presso i servizi. Abbiamo piena fiducia verso i criteri oggettivi a garanzia della salute delle persone elaborati da un Responsabile Scientifico noto a questa comunità per aver operato seguendo sempre i principi della trasparenza, sperimentazione e innovazione. Il fatto stesso che il ricorso sia firmato da un Ordine Professionale Nazionale fa riflettere che l’interesse prioritario non sia la salute delle persone, ma la difesa di “scuole e approcci” all’interno della categoria.

Pertanto uno scontro interno non può bloccare questo progetto e la possibilità di far operare 25 professionisti (oltre agli psicologi, i tecnici della riabilitazione e gli assistenti sociali) a livello regionale, impedendo così di mantenere e migliorare i percorsi assistenziali per persone affette da depressione. Desta dunque molta inquietudine la natura di questo ricorso. Si evidenzia che ci sono voluti molti mesi per attivare il progetto con il risultato adesso di veder perpetuata una carenza di personale in una regione dove tra l’altro lo stato occupazionale non è paragonabile certo all’Emilia Romagna. Per tale ragioni queste associazioni invitano le altre ed anche gli stessi professionisti a costituirsi in giudizio al fianco dell’Asrem a difesa di un progetto che potrebbe contribuire a migliorare la qualità delle cure.

I Presidenti delle Associazioni “Mens-Sana” e “Liberamente Insieme”

 

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