Nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, 22 settembre, i Carabinieri della stazione di Sepino hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Campobasso su richiesta di questa Procura della Repubblica, per l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento, senza l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria che procede, alla persona della vittima e relativa abitazione ed a tutti i posti dalla stessa frequentati (compreso il luogo di lavoro), nonché di evitare di stabilire alcun contatto attraverso qualsivoglia strumento a distanza.
La misura in questione è stata applicata a un 54enne, gravemente indiziato del reato di maltrattamenti e lesioni personali nei confronti della ex moglie.
Dopo circa 25 anni di matrimonio l’uomo ha iniziato ad assumere comportamenti gravemente offensivi e denigratori nei confronti della moglie, la quale, nell’agosto del 2022, ha dovuto lasciare la casa coniugale. Le minacce di morte nonché le offese continue, hanno determinato nella donna una condizione di dolore e mortificazione, costringendola a cambiare le sue abitudini di vita. Dopo aver esitato a lungo dal denunciare i fatti, pochi giorni fa la donna, esasperata dalle condotte dell’uomo, si era rivolta ai Carabinieri, narrando il suo vissuto di sofferenza e gli episodi di aggressione fisica patiti quando era ancora nelle mura domestiche e che, in una circostanza, le avevano deviato il setto nasale e in un’altra le avevano causato una lesione al timpano.
Neanche l’allontanamento dalla casa coniugale le aveva consentito di ritrovare serenità, tant’è che l’uomo, in ben quattro distinte occasioni, le aveva tagliato gli pneumatici dell’autovettura, accecato dalla morbosa gelosia per la quale non accettava di essere stato lasciato. A seguito della denuncia di danneggiamento per uno dei quattro episodi, i militari dell’Arma erano risaliti all’uomo il quale, a seguito di attività perquisitiva nell’autovettura, veniva trovato in possesso di un coltello a serramanico di illecita detenzione.
Fondamentali, per una precisa ricostruzione degli accadimenti e per corroborare le dichiarazioni della donna sono state le attività investigative espletate, la comparazione delle immagini di videosorveglianza acquisite e le dichiarazioni rese, in ambiente protetto, dalle persone informate.
La vicenda in questione rappresenta la “punta dell’iceberg” di una tipologia delittuosa the emerge sempre più ricorrentemente e il cui contrasto capillare, tra gli obiettivi della Procura, è doveroso e necessario anche al fine di prevenire più gravi reati, tant’è vero che, nell’anno in corso, numerose sono state le attività di indagine inerenti al cosiddetto “Codice Rosso” trattate dai Comandi e Reparti dell’Arma, dislocati nel territorio della provincia di Campobasso, e dalla Squadra Mobile di Campobasso.