di Massimo Dalla Torre
La notizia sicuramente non tarderà ad arrivare sulle scrivanie delle redazioni perché le
avvisaglie dopo scaramucce e tentennamenti sono palesi da giorni. Una specie di bomba
carta che si usa sparare senza però causare danni, anche perché, siamo sicuri che alla
fine tutto resterà uguale. Nei prossimi giorni, dopo la presentazione delle liste con tanto di
candidati ad aspiranti a palazzo san Giorgio, sicuramente in città arriveranno i big della
politica per sostenere i candidati alle prossime elezioni amministrative di giugno.
Personaggi che fanno parlare l’opinione pubblica ma soprattutto l’intero parterre politico
perché autori delle bufere che si scatenano quotidianamente dopo “le continue prese di
distanza anzi i distingui” che fanno traballare l’intero sistema nazionale e non; Badate che
quello che scriviamo non è la constatazione del riarrivo improvviso dell’inverno che, a
quanto pare, non vuole abbandonare questa porzione d’Italia, ma è qualcosa che
dovrebbe far registrare un cambiamento nella vita politica Molisana anche se ci potrebbe
essere il cosiddetto rimescolamento delle carte. Rimescolamento che porterà, se
accadesse ad uno sconvolgimento degli assetti politici, cosa che incuriosisce gli
aficionados tant’è che lo sperano, anche se i siparietti, mediatici, continueranno a tenere
banco, per la gioia, si fa per dire gioia, di chi s’interessa a 360° a quello che è il gran circo
che ha sede nell’URBE e non nelle “sedi periferiche” come il Molise. Dicevamo la
ventesima regione dello stivale, si sta preparando ad accogliere i big che poi tali non sono,
pur di raccogliere consensi. I quali si sottoporranno volentieri a un estenuante tour che,
parafrasando il 5 maggio del Manzoni, li vede spostarsi…dal Manzanarre al Reno…per
dire la propria su come condurre questa nave in salvo, causa le procelle e i marosi che ne
impediscono l’approdo in un porto sicuro. Una nave che, dopo anni di navigazione tra flutti
e venti contrari, si vuol far ripartire con un equipaggio differente da quello attuale, molti lo
sperano nonostante si è fatto “tazza e cucchiaio” con i signori di palazzo, e ora grida “dagli
all’untore”. Un rinnovamento che, da più parti è invocato, anche se molti, anzi i più, si
augurano che le cose rimangano uguali, perché conviene occupare le cabine vicine al
ponte di comando tanto per rimanere nel gergo marinaro. Alloggi che, fanno gioco e
permettono di reggere il bordone a chi occuperà la stanza dei bottoni. Tornando ai fatti
locali; il Molise accoglierà i calibri da novanta con tanto di annessi e connessi. Insomma
una specie di” tiro al piccione di cartone” con fucili caricati a salve, tanto per fare rumore,
causa le continue sceneggiate cui siamo costretti ad assistere, anche se ora le cose
potrebbero essere differenti visto i contendenti che, poi tali non sono. Differenza, perché,
quello che accadeva nelle scorse stagioni politiche quando tutti erano seduti
comodamente a tavola per gustare pranzi luculliani a spese dei cittadini e non loro, in
nome del rinnovamento, chissà poi quale sarà questo rinnovamento, visto che dovranno
fare ancora una volta “di necessità virtù”. Motto che suggeriamo agli organizzatori dei tour
politici perché è bene che si capisca una volta per tutte che nessuno è più disposto ad
ascoltare le favole della buona notte dove il finale è incerto e i “novellieri”, mai come
questa volta, non sanno dove e come piantare “u’ pzzuc!!!” visto che il terreno o è duro o è
scivoloso. Vernacolo docet.
L’intervento/Udite, udite … arrivano gli arrotini
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