Di Massimo Dalla Torre
Anche se Campobasso da molto tempo è considerata sonnacchiosa, anzi soporifera, tutto questo da alcuni giorni ha un costo: 1 euro per soggiornare la notte nel capoluogo di regione. 1 euro che, chi si fermerà in città anche per una sola notte, dovrà pagare sotto forma di tassa di soggiorno notturno alla stregua di altre città molto più blasonate della nostra. Una tassa che dovrebbe equipararci alla regina della laguna la serenissima repubblica di San Marco ossia Venezia dove però la gabella ammonta a 5 euro o alla gigliata città dei Medici Firenze e altre realtà che spiccano nel panorama culturale storico dello stivale.
Una tassa che chi arriva in città nel pomeriggio o la sera dovrà esborsare quale gabella forse promanazione dei palazzi della politica cittadina. Sul perché chi soggiorna, durante le ore in cui primeggia morfeo, debba essere tassato non entriamo, anche perché rischiamo di inciampare nei cavilli burocratici e amministrativi presenti nel provvedimento il che potrebbe creare qualche problema di cui vogliamo fare a meno, ma sul perché si è sentita solo ora l’esigenza di allinearsi ad altri capoluoghi italiani che permettono non solo di riposare abbandonandosi tra le lenzuola ma di poter godere delle opportunità che ci sono, magari girando prima di coricarsi e carpire i segreti che la notte svela, senza essere disturbati dal traffico e da quanto appartiene alla città non sempre tranquilla non siamo edotti.
Una tassa che, tuttavia, non è passata inosservata ai più, anche se di euro in una giornata se ne spendono molti, di conseguenza euro più, euro meno la differenza non si sente ma soprattutto non si nota. Una tassa che, però, per quanto riguarda Campobasso ha increspato le acque finanche delle fontane cittadine tanto da suscitare curiosità nei riguardi di chi l’ha pensata ma soprattutto chi l’ha emanata. Una curiosità che gli accoliti dei signori di palazzo non hanno saputo spiegare, forse neanche loro lo sanno, perché occupati a ciarlare come le allegre comari di Windsor che, da quando è stata applicata la tassa, giustificheranno che è bene altrimenti le cosiddette migliorie cittadine, leggasi pista ciclabile, catramatura di buona parte delle strade, anche se non necessarie, ma si sa siamo in periodo pre-elettorale, non si sarebbero potute fare anche se l’obolo ammonta ad 1 solo euro.
Il quale sommato ad altri euro tintinnerà nella scarsella ed entra a far parte a pieno titolo del tesoro di città, proprio come quello che sia il serenissimo doge Dandolo sia il Magnifico conservavano nei forzieri…ma questa è un’altra storia di cui forse un giorno scriveremo, sempre che non saremo esiliati o incarcerati nei piombi di via Cavour…