di Massimo Dalla Torre
Eccoci nuovamente in vostra compagnia per tornare a scrivere di quanto sta accadendo nei palazzi della politica molisana.
A quanti hanno manifestato gradimento ai nostri articoli, vorremo dire che quello che scriviamo lo facciamo esclusivamente per dare voce a chi voce non ha, e non solo, ma anche per tenere alto il livello di guardia nei confronti di chi crede di essere “il signore del castello” e da noi di “castellani” ve ne sono fin troppi.
Veniamo ai fatti il cui leit-motiv è sempre lo stesso: possibile nascita di nuove formazioni, specialmente ora che Salvini ha notificato ufficialmente l’estromissione dalla Lega delle due consigliere regionali presenti a Palazzo D’Aimmo.
Le quali, potrebbero, visto la situazione che si è venuta a creare, far emergere novità interessanti che, sicuramente riserveranno gradite o sgradite sorprese a seconda come si voglia interpretare la questione. Insomma un colpo di scena da annoverare nella categoria dei “gialli”, la cui trama vorrebbero che si fondasse sulla capacità di distrarre l’opinione pubblica dai mali che affliggono la classe politica locale.
Gialli che, però, non mitigano assolutamente la gravità della situazione che, sicuramente, come abbiamo scritto, vedrà la nascita di una nuova formazione politica che confermerebbe le dichiarazioni apparse sulla stampa locale in cui si evidenziava a chiare lettere che la forza politica emergente, almeno in Italia, e un mix di anime obsolete.
Ipotesi che, ripetiamo se fosse veritiera, evidenzia spregiudicatezza dei protagonisti ma anche coraggio di chiudere la porta in faccia a chi crede di dettare legge senza avere alcun diritto – leggasi conta dei voti e di conseguenza gradimento dell’elettore. Una situazione che, a causa dell’immobilismo che caratterizza anche la nuova classe politica è avvertita a trecentosessanta gradi finanche dalla gente, non sempre edotta delle manovre bislacche che caratterizzano l’attività dei partiti. Una situazione, cui fra Guglielmo da Baskerville, protagonista de “il nome della rosa”, tornato in auge in questi giorni, non saprebbe dare la giusta soluzione. Insomma caos che si aggiunge a caos.
Come se non bastasse a rendere ancora più incomprensibile la trama sicuramente ora si scatenerà una vera e propria “faida” che, letta nuda e cruda, è una vera e propria “Resa dei Conti” fomentata dal malcontento che serpeggia nelle file del partito che da ieri non fa più parte ufficialmente del governo del Molise, se non per la presenza del segretario regionale, per giunta non eletto dal popolo.
Un rebus vero e proprio che vorremo commentare affidandoci alla saggezza e alla sagacia di un proverbio popolare: “È proprio vero che i fatti della pignatta li sa solo e unicamente, lo aggiungiamo noi, il cucchiaio”; non credete che abbiamo ragione? Alla prossima.