di Massimo Dalla Torre
Ammodernata e semplificata, la politica agricola comune è una delle politiche più longeve dell’Unione europea, La quale, è in grado di offrire migliori risposte alle sfide sociali, politiche, economiche e ambientali del mondo attuale.
Questa è in sintesi la missio lanciata dalla Commissione europea, che, qualche anno, fa in una nota, illustrò le possibilità a disposizione dell’Agricoltura. Branca che iniziò la fase di ammodernamento e semplificazione tramite una consultazione pubblica che durò tre mesi. Con questa iniziativa impreziosita dai contributi degli esperti del settore e non solo, si aiutò l’agricoltura a definire le priorità che necessitavano per il rilancio di uno dei settori più vitali dell’economia.
Il tutto sulla base dell’esigenza di attuare una politica agricola più moderna e semplificata che consentiva e consente di rispondere alle sfide principali che l’agricoltura e le zone rurali si trovavano e trovano ad affrontare, contribuendo nel frattempo a conseguire le priorità strategiche da perseguire, tenuto conto lo sviluppo sostenibile e il bilancio incentrato sui risultati che aveva e ha ancora quali capisaldi la semplificazione e la sussidiarietà.
Nel dare l’annuncio i vertici dell’Europa spiegarono: “iniziamo a muovere i prossimi passi verso la modernizzazione e la semplificazione della politica agricola comune per il XXI secolo. Con l’avvio della consultazione pubblica chiediamo a tutte le parti in causa e a coloro che sono interessati al futuro dell’agricoltura in Europa di partecipare alla definizione di una politica per tutti i cittadini europei.
Inoltre, la politica agricola comune sta già producendo importanti benefici per tutti in termini di sicurezza alimentare, vitalità delle aree rurali, ambiente rurale e contributo alla lotta contro i cambiamenti climatici. Definendo una tabella di marcia per il futuro, siamo convinti che i risultati possono essere ancora maggiori. Ma perché ciò accada, la politica agricola deve essere perfezionata, rivitalizzata e finanziata in modo adeguato”.
La consultazione pubblica, ebbe un proselitismo inaspettato tanto da restare accessibile per molte settimane consentendo agli agricoltori, ai cittadini, alle organizzazioni di categoria e non e alle parti interessate di esprimersi sul futuro della politica agricola. A tal riguardo, la Commissione si avvalse di contributi forniti dalla consultazione per redigere una comunicazione, contenente un bilancio sul funzionamento della politica agricola fondata su prove affidabili.
I risultati della consultazione pubblica furono pubblicati online e presentati nell’ambito di una conferenza svolta nella capitale belga. Varata nel lontano 1962, la politica agricola comune è una delle politiche di più lunga tradizione dell’Ue tant’è che si è evoluta negli anni per rispondere alle sfide del mercato, anche se le riforme, tra cui il calo dei prezzi e gli impegni internazionali in materia di cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile richiedono tuttora una risposta efficace ed efficiente.
La quale, certamente è necessaria a realtà come il Molise a vocazione agricola che, in assenza d’industrie punta proprio sui prodotti che nascono dalla terra quali volani dell’economia che, grazie proprio all’agricoltura, trova la via di sbocco e di rilancio anche su mercati che fino a questo momento erano inaccessibili perché appannaggio di Paesi che hanno convertito le produzioni di diverso genere in quelle agricole.