L’intervento/ le microimprese sono tuttora la colonna vertebrale dell’economia

di Massimo Dalla Torre

Le microimprese, ossia le aziende con meno di dieci dipendenti, sono da considerare il fulcro dell’ economia dell’Unione europea in quanto rappresentano il 93% delle imprese che operano sul territorio con una occupazione di un lavoratore su tre.

Tuttavia, pur essendo considerate essenziali per un’economia prospera e in espansione, le microimprese incontrano da sempre problemi specifici e quindi necessitano di assistenza continua per poter trarre vantaggio dalle innovazioni proposte dalla società dell’informazione. A tal riguardo la Commissione europea qualche anno fa stanziò 1,4 milioni di euro a favore di un progetto denominato NEWTIME, che consentì alle microimprese di cogliere le opportunità offerte dalla banda larga e dalle reti tra imprese.

Il tutto in considerazione che, nei confronti delle aziende di maggiori dimensioni, le microimprese si trovavano e si trovano a dover affrontare problemi quali: notevoli pressioni nell’attività legate al fattore tempo, minore produttività, costi unitari più elevati, competenze più ristrette, scarsezza di manodopera qualificata, minore accesso a finanziamenti, consulenza, informazioni e sostegno. Per tutti questi motivi, le microimprese erano e sono ancora poco incisive specialmente nel campo delle vendite totali, dove si registra una percentuale del 20%.

Il progetto riunì sette partner di sei paesi dell’UE e il suo obiettivo era quello di “affrontare gli ostacoli e i problemi incontrati nell’uso della banda larga, attraverso un tutorato interattivo tenendo conto delle diversità esistenti nei vari settori che caratterizzavano e caratterizzano le attività svolte non solo, nelle economie e nelle culture locali ma anche nella fornitura di servizi a banda larga”, spiegarono i partner del progetto, anche perché computer, Internet, collegamenti veloci a banda larga e telefonia mobile hanno profondamente trasformato la fisionomia delle piccole imprese specialmente quelle a conduzione familiare tant’è che per poter prosperare gli imprenditori dovevano e sono in grado di gestire i cambiamenti in atto.

All’epoca dei fatti, infatti, fu sottolineato che “esistevano ed esistono enormi differenze nella distribuzione della banda larga nel mondo delle piccole imprese in Europa”, affermò il coordinatore del progetto Colin Gray dell’Open University nel Regno Unito. “ed aggiunse che, la banda larga era in linea generale disponibile in Danimarca, ma è rara e difficile da ottenere in alcune regioni del Sud d’Italia. Per poter ovviare a questo inconveniente si è lavorato con associazioni di imprese, poli aziendali, progetti congiunti e catene di fornitura. In questo modo si sono potuti instaurare rapporti con organismi formali, come le camere di commercio e gruppi informali che tuttora operano negli stessi settori di attività”.

Con NEWTIME si vollero aiutare le microimprese fornendo una fonte affidabile di consulenza, sostenendo e formando in materia di sviluppo e di applicazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), offrendo chiare e adeguate strategie di sostegno all’e-business, reti efficaci, informazioni sul mercato, progetti congiunti e orientamenti per promuovere l’uso aziendale delle tecnologie informatiche. “ecco perché le microimprese tendono a essere molto dinamiche e di solito possono contare su una rete consolidata di altre microimprese e di singoli professionisti.

Per questo motivo, erano sono in grado di reagire rapidamente ai cambiamenti dei cicli economici, grazie alla formazione di mentori cui fu affidato il compito di visitare le realtà imprenditoriali aiutandoli a valutare i vantaggi che potevano e possono derivare da comunicazioni più efficaci, osservando cosa succedeva con il potenziamento della connettività”. Il che rappresenta il vero segno del cambiamento che necessita se si vuole che un Paese cresca. Fortunatamente in Italia questa politica ha attecchito facendo si che quello che un tempo era utopico ora è realtà a tutti gli effetti.

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