di Massimo Dalla Torre
Leggendo i giornali abbiamo focalizzato l’attenzione su come i giovani rifuggono sempre più dalla politica che, non offre garanzie, tant’è che per protesta hanno dato vita alle SARDINE. Giovani che contestano quel mondo fatto d’intrighi, accordi sotto banco, sotterfugi e diciamola tutta malaffare. Quattro cose che fanno si che chi cerca di capirne la ratio si trova spaesato, sconcertato e amareggiato tanto da avallare gli atteggiamenti di chi ha deciso di disinteressarsi a chi decide in vece nostra.
Molti dissentiranno su quello che scriviamo ma è la constatazione che la politica più che mai, allontana e non avvicina perché le barriere che sono state erette artatamente fanno sì che solo pochi, anzi pochissimi e questi devono appartenere “agli amici, degli amici, degli amici oppure agli unti del Signore” possano sedersi sugli scranni dei palazzi che contano e che, “nell’Italietta” dei mille partiti e il Molise ne fa parte integrante, abbondano a dismisura.
Una classe di arrivisti, saccenti e senza alcun scrupolo, caratteristiche che necessitano se si vuol far parte di un parterre che ha rovinato il sistema sempre più legato a doppio filo a chi regge le redini di un qualcosa d’indefinibile; ecco perché i giovani hanno deciso di vivere la politica in modo diverso. Questa è la spiegazione del titolo. Un qualcosa che aumenta a vista d’occhio anche perché chi siede nei palazzi del potere non si adopera assolutamente a favore dei giovani, anche se le politiche giovanili sono presenti nei proclami di tutti i partiti, nessuno escluso.
“Conglomerati” di materia amorfa in cui la disconnessione ideologica impera e dove l’incongruenza è il “verbo”. Siamo sicuri di sollevare un vespaio ma lo facciamo perché è giunta l’ora, non solo a chiacchiere, che, come dice un detto “se le porta via il vento”, si cerchi senza guardare la clessidra del tempo di recuperare il rapporto generazionale, interrotto intenzionalmente, certamente non dai giovani.
Un rapporto che faccia si che le nuove classi interagiscano materialmente con chi tende loro la mano, anche se questo è avanti negli anni, per introdurli alla politica che, senza ombra di dubbio è, a tal riguardo vi invitiamo a leggere quello che riporta il dizionario enciclopedico “Treccani”: http://www.treccani.it/enciclopedia/politica_%28Dizionario-di-filosofia%29/ un’ arte dove, solo se si volesse, si potrebbero trovare molti punti di assonanza con quello che si cerca; peccato che oggi tutto questo non è possibile, per non dire utopico.