di Massimo Dalla Torre
Sicuramente ricorderete la canzone lanciata negli anni 90 dal Salentino Adriano
Pappalardo il cui leitmotiv era “Ricominciamo” che, nell’allegorica interpretazione, era
letteralmente gridata e non cantata.
Canzone che, abbiamo nel modificato in “Continuiamo” il che si adatta benissimo alla situazione ospedaliera molisana che, non è in grado di sopperire alle esigenze dei pazienti – leggasi file di ambulanze all’ingresso del pronto soccorso del Cardarelli con ore di attesa o trasferimento dei più piccoli in altri centri sanitari fuori regione, causa la non presenza in loco di reparti di pediatria per mancanza di medici, paramedici e attrezzature.
Cosa, che mina il sistema visto la precarietà in cui versano molti ospedali molisani. Insomma, una sorta di limbo in cui, a differenza di quello Dantesco, i sospesi sono solo ed unicamente i pazienti. Sicuramente incuriositi, vi domanderete ma cosa c’entra la canzone, con tutto quello che sta accadendo nella ventesima regione dello stivale? La curiosità è presto soddisfatta, da più parti si sussurra a bassa voce, forse per paura di eventuali rappresaglie proprio il “continuiamo”.
Senza voler essere impiccioni, anche se ne avremo tutto il diritto, la stessa cosa l’abbiamo pensata, noi poiché non è ammissibile giocare con la salute dei molisani, tant’è che si pensa, di mettere in atto una manovra da paragonare al “Desert Storm”. La quale presenti il conto a chi ha mandato letteralmente in pezzi e annientato la sanità Molise. Per i più distratti vogliamo dire che la situazione che stiamo vivendo è paragonabile al liquido di BLOB.
La materia che scorre lentamente “otturando l’ossigenazione” che permette di respirare prima della fine definitiva. Un fluido la cui letalità è sotto gli occhi di tutti, che scende vischiosamente travolgendo quel poco di positivo che fino a questo momento è stato fatto. Per tornare alla questione ci piacerebbe dare un consiglio a chi si dice pronto a dare il colpo di grazia al sistema.
Se proprio avete deciso, prima di farlo, visionate le puntate dello sceneggiato
televisivo “La maledizione dei Templari”, non si sa mai qualche piccolo suggerimento
potrebbe arrivare dalle nebbie del tempo.