L’intervento/ basta con il ciarpame!

di Massimo Dalla Torre

Chissà quante volte sfogliando i quotidiani vi sarà capitato di leggere, anche se per pura curiosità, le pagine degli annunci economici, che mettono in vetrina e di conseguenza in offerta oggetti o servizi che spaziano dal lavoro, all’edilizia, dal collezionismo, al matrimoniale e non ultimo all’hard sempre più crescente, sempre più pressante e presente nel quotidiano.

Dicevamo, chissà quante volte si è focalizzata la vostra l’attenzione su di un particolare prodotto o servizio cercando di approfondire i dettagli anche tecnici i quali, nella maggior parte delle volte, mascherano carenze altrimenti non sarebbero messi in piazza con tanta enfasi.

Tuttavia, c’è, un settore che non occupa la parte finale dei giornali perché purtroppo è presente sulle prime, ci riferiamo a quello politico che fa registrare, specialmente nei periodi caldi come quello che stiamo vivendo interessi, anche se sarebbe meglio il contrario: ossia disinteresse. Un settore che, tuttavia, non suscita particolari appetiti perché quello che si propaganda è difettato sotto tutti i punti di vista.

Un settore che non rispetta assolutamente gli insegnamenti di Adamo Smith e del Keynes, padri dell’economia moderna. Un settore che, alla luce degli ultimi avvenimenti leggasi: querelle surroghe, anomalie economico/finanziarie con allarmi che arrivano da Bruxelles, concorsi, richiesta di rimodulazione della dirigenza regionale, sanzioni per mancanza di messa in regola per le caldaie, bilancio, ecc… ci fermiamo qui perché l’elenco è lungo e rischiamo di non ottenere la giusta attenzione da parte di Voi lettori, tant’è che la cronaca registra di un “interessamento” della guardia di finanza che ha fatto visita agli uffici della regione in via Genova, anche se è ancora tutto da verificare e soprattutto da approfondire.

Questioni che fanno pensare seriamente che qualcosa non quadra anche se, come sempre, si faranno apparire come una grossa bolla di sapone che appena la si sfiora scoppia senza causare alcuna conseguenza. Argomenti che, se si potesse, potremo inserire nel catalogo degli “inservibili” che il postino lascia nelle cassette della pubblicità apposte fuori dai portoni dei condomini. Argomenti, anzi ciarpame, che Guido Gozzano definirebbe “di pessimo gusto”. I quali, non fanno presagire nulla di buono, perché alla stregua di “inutili” non interessano nessuno tanto meno i molisani che sono stanchi di essere presi per il naso, anzi per i fondelli da chi vende fumo, per giunta tossico a tutti gli effetti.

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