L’intervento/Autonomia differenziata, una vexata questio di cui si discute

Di Massimo Dalla Torre

L’autonomia differenziata delle regioni: rischi, opportunità e proposte. Questo, il tema di
cui si discute, e che vede, proteste e prese di posizione finanche sotto i palazzi della
politica nazionale. Tema, che cerca di definire importanti questioni su cui riflettere.
Questioni di particolare attualità che, arricchiscono e contraddistinguono il dibattito in
questi ultimi mesi. Il tutto incentrato su confronti, disquisizioni, disamine e discussioni sulle
condizioni particolari dell’autonomia regionale che caratterizzano numerosi interventi di
costituzionalisti, economisti, studiosi del diritto e delle scienze sociali, così come molteplici
sono stati gli incontri di analisi e di approfondimento. Incontri che hanno inteso inserirsi in
ambiti nazionali e locali ed offrire un ennesimo spunto di riflessione attivando non solo
un’azione di coinvolgimento dell’interesse pubblico ma soprattutto un partecipato
confronto, tant’è che l’autonomia differenziata è un argomento di estrema attualità che
rischia di creare nuove discussioni all’interno del governo e nel paese, leggasi
manifestazione romana che ha avuto anche momenti di tensione, come lo scontro verbale
del dinamico presidente della regione Campania De Luca con gli esponenti delle forze
dell’ordine. Ecco perché’ il presidente del consiglio Giorgia Meloni e altri esponenti di
governo sono stati chiamati in causa anche se crediamo non hanno alcuna intenzione di
cedere su molti punti che caratterizzano l’autonomia differenziata. La quale, offre la spinta
a molte regioni del nord a chiedere maggiori spazi che dividono l’Italia tra chi parla di diritto
delle regioni a una maggiore autonomia e chi vede in ciò il tentativo dei più ricchi di
affrancarsi da una scomoda solidarietà con chi ha meno. Per questo, alcuni studiosi
vedono in queste tendenze dei pericoli, tant’è che si discute di un obiettivo di non poco
conto, perché la scelta influirebbe sugli attuali assetti amministrativo-finanziari degli enti
regionali e locali, che ricadrebbero sugli italiani e, forse, sulla stessa unità nazionale, in
quanto rischia di dividere ancora di più il Paese tra nord e sud. Il tutto in considerazione
che non si tratta di una piccola questione amministrativa, che riguarda solo i cittadini delle
regioni ma, una grande questione politica, che coinvolge tutti nessuno escluso.

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