di Massimo Dalla Torre
“Eccoci cadere nuovamente a fagiolo”, per commentare la notizia del balletto inscenato da
chi siede negli scranni più alti del palazzo della politica regionale. Balletto che vede da
giorni il rimescolamento delle deleghe ai consiglieri di maggioranza Molise da parte del
numero uno di palazzo Vitale, cosa inaudita e che ci ricorda la partitura della commedia
musicale degli anni 70, “Aggiungi un posto a tavola”. Un musical magistralmente
interpretato da Johnny Dorelli che, nelle vesti di un prete invitava alla letizia e all’allegria
cercando di schivare i conflitti e le liti, anche se la particolarità che, ci ha indotto a
intervenire, è che il tema musicale, nella seconda parte ha un refrain alquanto singolare, in
quanto prosegue …se sposti un po’ la seggiola stai comodo anche tu, gli amici a questo
servono a stare in compagnia, sorridi al nuovo ospite non farlo andare via dividi il
companatico raddoppia l’allegria… Proprio su questa seconda strofa vorremo che
focalizzaste l’attenzione. Poiché “il vertice del palazzo in barba alle vicissitudini in cui
versa la nostra regione, ha pensato di rivedere gli assetti di giunta pur di non tornarsene a
casa con le pive nel sacco, e restituire la parola ai molisani. Per quelli che come noi
assistiamo attoniti a queste vicende, perché non edotti sulle “manovre” che non
appassionano la quasi totalità dei molisani, verrebbe spontaneo chiudersi naso, occhi e
bocca, come le tre scimmiette, in modo da non respirare i “miasmi” generati da questa
“insana palude”. A questo punto ci piacerebbe conoscere gli artifizi, messi in opera, dai
“maghi della politica locale”, ma soprattutto ci piacerebbe approfondire la lettura della
trama di questo musical-farsa. Il quale, proprio perché tale non regge e di conseguenza
potrebbe trasformarsi in un dramma che non esitiamo a paragonare a quelli scritti dai
drammaturghi inglesi o tedeschi che, letto con la giusta attenzione, genera molti dubbi,
numerosi sospetti e pochissime certezze. Un dramma in cui la colonna sonora non è lieta
come quella di “aggiungi un posto a tavola” bensì, funesta, pesante le cui note purtroppo
sono vergate su di un pentagramma non accessibile a chi fa la politica, quella seria e vera,
e non un passatempo pagato profumatamente da chi è stato preso per i fondelli e non
vede mantenere le promesse fatte in campagna elettorale….
L’intervento/Aggiungi un posto a tavola: refrein delle deleghe di Giunta regionale
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