Ieri sera al pronto soccorso è arrivata una donna vittima di violenza aggredita dal suo ex marito durante la visita alla figlia neonata che lei stava facendo in orario organizzato tra il centro antiviolenza Liberaluna e la struttura ospedaliera e non ha ricevuto il supporto necessario.
La signora necessitava di un codice di emergenza che non le è stato attribuito.
Alla donna deve essere riconosciuta una codifica di urgenza relativa (codice giallo o equivalente) così da garantire una visita medica tempestiva e ridurre al minimo il rischio di ripensamenti o allontanamenti volontari. Inoltre, i medici del pronto soccorso non hanno seguito le linee guida nazionali che sono indicate per le donne vittime di violenza e continuando a non rispondere alle chiamate di emergenza fatte dalla responsabile del centro antiviolenza Liberaluna.
Detto ciò, la donna vittima di violenza in questione aspettava in una sala d’attesa e non è stata supportata nel percorso rosa di cui tanto si parla affinchè possa avere un’assistenza adeguata e nel rispetto della privacy. Le operatrici del centro antiviolenza Liberaluna che hanno preso in carica la donna vittima di violenza, erano al pronto soccorso a fare la fila come qualsiasi altra persona che ha avuto altri tipi di problemi sanitari.
Ci chiediamo visto la nuova giunta regionale, quali siano le intenzioni del presidente della Regione Roberti e del commissario della sanità della regione Molise, affinchè le linee guida possano essere finalmente seguite visto che sono state indette al livello nazionale da circa tre anni.