Riceviamo e pubblichiamo
Oggi mi sono trovata per caso ad assistere alle riprese di un noto programma di Alberto Angela a Parma e mi è venuto da pensare: ma se Angela dedicasse una puntata di uno dei suoi bellissimi programmi ad Altilia, che vantaggio ne trarrebbe il sito archeologico?
Credo che la domanda sia retorica, perché dove passa il noto conduttore, fioriscono solo rose.
La riflessione si è poi spostata, con amarezza, a quanto poco noto sia ancora un gioiello come Altilia, nonostante la sua innegabile valenza storico-architettonica.
Molto poco gettonato dalle scolaresche di fuori regione, quasi assente sui libri di storia, scarsamente visitato anche da noi molisani, che poi pretendiamo che qualcuno, dall’alto, operi il miracolo. Cosa ancor più grave, relegato ai margini da tanti insegnanti nostrani e, paradossalmente, persino da quelli che operano in ambito classico-umanistico. Dopo aver constatato queste incoerenze, è presto spiegato l’anonimato di uno dei più belli e meglio conservati siti romani.
Dispiace che la nostra Sovrintendenza non abbia attuato saggi programmi di pubblicizzazione del posto (io spesso mi reco a quei pochi eventi messi in atto, davvero esigui se paragonati alla natura del luogo), magari unendoli a visite-soggiorni nell’altrettanto bella Sepino e nel suo incontaminato circondario.
Sembra che ci debba essere sempre qualcuno a spiegarci come si fa, ad indirizzarci sulla retta via, e allora facciamo in modo che attraverso Alberto Angela possiamo capire una volta per tutte che cosa va fatto per dare lustro e dignità ad un sito che li merita in pieno!
Donata Maurilli