Sarà un ritorno tra i banchi diverso, quello che studenti e insegnanti si apprestano ad affrontare dopo sei mesi di lontananza forzata. La persistenza del Coronavirus cambierà inevitabilmente le modalità di convivenza tra le mura degli istituti scolastici, ma non cambierà il significato e l’importanza che il ruolo della scuola continuerà ad avere per milioni di bambini e ragazzi, che finalmente potranno riappropriarsi di un luogo fondamentale per la loro crescita culturale e personale. Sarà certamente un anno particolare, ma occorre andare avanti nonostante tutto. L’esperienza scolastica, al pari di altri aspetti della vita, è un elemento necessario nella quotidianità dei minori. Per questo, malgrado la pandemia, non si può continuare a rinviare il momento della ripartenza, con il conseguente congelamento di uno dei diritti primari dell’infanzia e dell’adolescenza. In veste di Garante regionale dei Diritti della Persona, ora più che mai intendo rivolgere un sincero augurio per un sereno ritorno in classe sia agli studenti che ai docenti. Ai ragazzi auspico di proseguire con passione un percorso che li condurrà ad essere degli adulti consapevoli del mondo che li circonda, forti del sapere appreso sui libri. Agli insegnanti auguro di continuare ad essere, per tutti gli alunni, un’autorevole guida nel difficile cammino che conduce ogni giovane mente all’autonomia e alla maturità.
Pur consapevole dell’impossibilità di assicurare il cosiddetto ‘rischio zero’ di contagio, ritengo che rispettando scrupolosamente le norme stabilite dal Comitato tecnico scientifico si potrà contribuire idoneamente a non favorire la diffusione del virus. Su questo aspetto, mi preme rivolgere a tutti un accorato appello alla prudenza e alla collaborazione: l’osservanza delle linee guida, dei protocolli e delle nuove misure igienico-sanitarie sarà essenziale per la sicurezza di ognuno.