Sono passati quasi trent’anni da quelle lettere. Pensieri su carta per ordinare una realtà in cui era impossibile riconoscersi. Un’ingiustizia percepita in ogni singolo dettaglio, così insopportabile da fare male. Scrivere a Francesca, forse, era l’unico modo per restare lucido, per rimanere ancorato alla verità che nessuno più riusciva a vedere.
Ed è per la verità che Francesca Scopelliti, giornalista e compagna di Enzo Tortora, si è a lungo battuta in questi anni, una verità che per troppo tempo è rimasta nascosta.
Ora, dopo trent’anni dalla morte del compagno, l’autrice consegna alla memoria degli italiani una selezione delle lettere che il celebre giornalista e presentatore televisivo le scrisse dall’inferno del carcere nel quale era stato sbattuto per “pentito” dire. Arrestato nel 1983 per associazione camorristica e spaccio di droga, la star amata da decine di milioni di italiani vive in quei giorni l’incubo di una giustizia ferma al Medioevo e promette di battersi fino all’ultimo non soltanto per affermare la sua estraneità alle accuse ma anche per denunciare le aberranti condizioni di vita dei detenuti. Promessa mantenuta: Enzo Tortora diventerà di lì a poco il grande leader politico della battaglia per una giustizia giusta, culminata con la vittoria schiacciante (poi tradita dal Parlamento) del referendum per la responsabilità civile dei magistrati.
Il suo Lettere a Francesca sarà presentato nell’ambito della prima edizione di Leggo, Leggi, Légge- le parole della giustizia e della legalità, l’iniziativa ideata e organizzata dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica di Brunella Santoli, e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso che hanno scelto di affidare ai libri, alle parole e alle voci di autorevoli scrittori e giornalisti, il compito di contribuire a dare strumenti e vita alla forza della legalità e della democrazia.
Il volume nasce dall’incontro di Francesca Scopelliti e della Fondazione Enzo Tortora con l’Unione delle Camere Penali Italiane e si propone come uno strumento utile a continuare la straordinaria battaglia civile e politica che un uomo retto e coraggioso ha combattuto fino all’ultimo per l’affermazione della responsabilità civile dei magistrati, della terzietà del giudice, della separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante nonché della cultura di un processo penale che non venga inquinato dal circo mediatico-giudiziario.
L’incontro con la giornalista è in programma lunedì 8 maggio alle ore 18.30 nei locali del Caffè letterario LIVRE di Campobasso.
La mattina di martedì 9 maggio, alle ore 10, l’autrice incontrerà gli studenti nella sala consiliare del Comune di Campobasso.
Il prossimo appuntamento è in programma sabato 13 maggio, alle ore 18, quando i riflettori saranno per Luigi De Magistris, ex magistrato e parlamentare europeo e ora primo cittadino di Napoli. Ed è proprio la città partenopea la protagonista del suo La città ribelle, in cui si racconta della rinascita del capoluogo campano che dopo anni di buio e sfiducia sembra aver miracolosamente cambiato rotta.
FRANCESCA SCOPELLITI
Lettere a Francesca
Enzo Tortora
Il volume nasce dall’incontro di Francesca Scopelliti e della Fondazione Enzo Tortora con l’Unione delle Camere Penali Italiane e si propone come uno strumento utile a continuare la straordinaria battaglia civile e politica che un uomo retto e coraggioso ha combattuto fino all’ultimo per l’affermazione della responsabilità civile dei magistrati, della terzietà del giudice, della separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante nonché della cultura di un processo penale che non venga inquinato dal circo mediatico-giudiziario.
Nei sette mesi in cella dal giugno 1983 al 17 gennaio 1984, quando andò ai domiciliari, il presentatore scrisse numerose missive alla compagna Francesca Scopelliti. Pubblicate per la prima volta in un libro. Accusato di appartenere alla nuova camorra di Cutolo, la sua vicenda è stata il più clamoroso errore giudiziario del dopoguerra.
Francesca Scopelliti, giornalista, compagna di Enzo Tortora e presidente della Fondazione per la Giustizia “Enzo Tortora”.