Se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita. Recita così una celebre quanto allarmante frase attribuita ad Albert Einstein. Le api, piccoli insetti tra i più amati e studiati, non solo semplici produttori di miele bensì custodi gelose dell’ambiente. Queste instancabili lavoratrici sono fondamentali per la vita sulla terra.
Conoscerle ed avvicinarsi al loro affascinante mondo è l’obiettivo progetto “Le api vanno a scuola”, percorso interdisciplinare che coinvolge gli alunni delle classi terze della scuola primaria dell’Istituto Omnicomprensivo del Fortore del plesso di Riccia.
Dopo un interessante lavoro condotto in classe dalle insegnanti di tutte le discipline, ieri a scuola sono arrivati gli esperti. In cattedra chi di apicoltura vive, chi si prende cura quotidianamente di questi intelligentissimi insetti sociali che abitano in una struttura complessa, chi ogni giorno si adopera per il loro benessere.
Ivan Fanelli, apicoltore riccese, ha spiegato agli allievi che le api, insostituibili sentinelle dell’ambiente, non possono vivere in territori contaminati. Ha raccontato che in Cina l’inquinamento le ha sterminate e a prendere il loro posto uomini che, nel tentativo di sostituirle, si arrampicano sugli alberi e con piume di uccello cosparse di polline tentano di copiare ciò che in natura le api fanno da sempre. Sforzo che testimonia come senza le api non si possa vivere.
Curiosi, interessati ed attenti, gli scolari hanno toccato con mano anche alcuni degli strumenti usati dagli apicoltori. Giovanni Tronca di Gambatesa ha portato in classe tuta e guanti, un’arnia con leva, affumicatore, telai, zigrinatore.
Una lezione appassionante che ha stimolato l’interesse degli scolari verso un mondo ancora tutto da esplorare.
Un appello accorato agli alunni, da parte degli esperti, a prendersi cura dell’ambiente a salvaguardare un Pianeta sempre più compromesso.
Al primo incontro seguirà un altro momento formativo in aula prima di un’uscita didattica in un’azienda apistica.