Anche l’arcidiocesi di Campobasso è pronta a vivere il grande cammino sinodale indetto da papa Francesco per tutto il mondo. Sarà un evento di grazia che avrà inizio proprio domenica 17 ottobre alle ore 18,00 presso la chiesa parrocchiale di san Pietro. La cerimonia inaugurale sarà arricchita da una processione iniziale presieduta dall’arcivescovo mons. GianCarlo Bregantini, con il clero, i consacrati, con la partecipazione di tutti i fedeli. Lungo questo momento saranno meditati i brani salienti del Sinodo scelti dal Papa.
Il segno che si vivrà all’ingresso della chiesa sarà il volo di tre colombe bianche, simbolo di una Chiesa che vuole volare e far volare alto. L’arcivescovo nel suo messaggio commenterà e affiderà i tre obietti di questo Sinodo universale, la comunione, la partecipazione e la missione.
Tre mete scandite come tre vie illuminate dalla Parola di Dio, per essere in grado, nell’ascolto e nella preghiera, di discernere i processi da attivare per cercare la volontà di Dio e seguire le vie che Dio ci chiama a percorrere. La comunione per costruire una società sull’umiltà che si fa servizio reciproco e non dominio sugli altri, per evitare così il rischio di comunità che ripetono oggi la frase prepotente detta da Giacomo e Giovanni a Gesù: “ Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo ”. Rischio che sta avvenendo,purtroppo, in alcuni nostri paesi molisani.
La partecipazione poi richiede di non tirarsi indietro davanti a sfide decisive e nuove, camminando insieme in corresponsabilità. La missione come chiesa locale è di portare consolazione a chi è ferito dalla pandemia, aprendosi alle periferie, alla pastorale rurale, accompagnando il futuro dei giovani. Per la diocesi di Campobasso, che ha già concluso il proprio cammino sinodale, questi due anni rappresenteranno un’occasione di compimento delle proposte indicate dal sinodo diocesano.
Il riflesso sociale e culturale sarà quello di rimettere la gente in cammino, nelle famiglie, nelle scuole, nella politica e nel mondo del lavoro, superando le fatiche di chi non coglie la provvidenza dei vaccini per poter tornare a camminare l’uno accanto all’altro, in serenità e gioia.