L’appello alla pace del presidente del CSV Molise Gian Franco Massaro

Una richiesta di pace, che ritorna visti gli immutati scenari internazionali rispetto allo scorso anno, e un invito alla responsabilità per ottenere quella serenità di cui i cittadini, soprattutto i più deboli, hanno bisogno.
Questi gli elementi centrali del messaggio di auguri per le imminenti festività natalizie del
presidente del CSV Molise Gian Franco Massaro. Parole frutto di una riflessione amara, dovuta
ai conflitti in corso in Europa e in Medio Oriente, al crescente fenomeno della violenza, che vede – sempre più spesso – vittime le donne, e agli impietosi numeri riferiti alla povertà.

Il pensiero del presidente del massimo organismo di riferimento del volontariato molisano è rivolto in particolare alle vittime di tutte le guerre, alle persone fragili, che scontano le conseguenze di difficoltà finanziarie o di uno stato di inoccupazione, e ai disabili per i quali le misure di assistenza sono costantemente insufficienti.

E allora quello di Massaro è un vero e proprio appello alla pace. Che questo Natale diventi
l’occasione per le autorità del mondo di sentirsi maggiormente responsabili del destino
delle persone e che sancisca la fine di tutti i conflitti armati in corso.

«Il Natale è da sempre il periodo dell’anno in cui ci si stringe attorno alla famiglia e in cui si tirano le somme del proprio operato nel corso del periodo che va a concludersi – le parole del presidente Massaro -. Quest’anno la festività ricade in un momento particolarmente difficile, in cui le guerre stanno sconvolgendo il mondo, seminando morte e creando incertezze tra le persone che lottano ogni giorno.

Mi auguro che questa circostanza e il 2024 siano forieri di azioni concrete di pace. La pace si costruisce nel proprio piccolo, rivolgendo attenzione alle persone che non hanno la possibilità di vivere una vita agiata, alle donne abusate, nel corpo e nell’anima da chi sosteneva di amarle, a tutti quei bambini che hanno bisogno di aiuto nel camminare su un percorso di autonomia. Ma la pace è l’obiettivo cui devono tendere le autorità internazionali, andando oltre gli egoismi e mettere davanti l’interesse per la vita. La pace è il sentimento che deve pervadere noi tutti, non solo in questo periodo dell’anno.

Queste festività natalizie però possono essere l’occasione per le autorità politiche di ascoltare maggiormente le persone con le loro crescenti necessità e di attenuare le paure. Il mio appello è che ci si impegni concretamente e fattivamente per il cessate il fuoco in tutte le zone interessate da conflitti».
Da qui la ‘parola ‘d’ordine’ di Massaro che è: insieme. Soltanto unendo le forze e viaggiando nella stessa direzione – associazioni, istituzioni e comunità – i territori potranno distinguersi e compiere quei passi in avanti utili a garantire a tutti accesso ai servizi e a contrastare la violenza.

«In questo ultimo anno col CSV Molise abbiamo operato su più fronti per sensibilizzare la
popolazione proprio relativamente alla pace e al contrasto delle emergenze in corso – ha
proseguito Massaro -. Abbiamo stretto delle partnership importanti come quelle con le due Prefetture di Campobasso e Isernia per diffondere la cultura del dono, ma abbiamo anche
reputato doveroso organizzare incontri per confrontarci con le istituzioni e far comprendere a
tutti quanto sia preziosa l’attività che svolgono i nostri encomiabili volontari.

Ascoltando ogni giorno gli appelli delle persone fragili e dei presidenti di associazioni che operano proprio con le persone più deboli tra mille difficoltà, ritengo urgente che la classe dirigente supporti il Terzo Settore. Il mio auspicio è che dal 2024 ci sia una sinergia forte in grado di consentire ai cittadini in difficoltà di sentirsi davvero ascoltati e supportati».

L’augurio speciale del presidente del CSV Molise è rivolto a loro, per un Natale in cui sogni
e speranze si realizzino. «Auguro a tutti un periodo festivo colmo di serenità – ha concluso Massaro – e che il nuovo anno porti una vera pace tra popoli e comunità grazie al contributo di ognuno di noi».

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