Vivi la tua Città avrà anche spazi in cui sarà possibile degustare delle prelibatezze dell’antica tradizione campobassana. L’abatina, la pastarella, gli anelli della fata sono tra gli eeenti patrovinati da Confimpresa.
” L’abatina è una salsiccia speziata, che viene pressata perché si serve schiacciata. Questa specialità è anche conosciuta come ‘boccone divino dell’abate’, perché ‘l’abatina’ risale ai tempi in cui nella Chiesa di Sant’Antonio c’era l’abate, la cui perpetua, non amando l’odore della carne di maiale, usava una serie di spezie per coprirne l’odore. La tradizione si fa risalire al primo decennio del 1900 e fino a prima degli anni ’60. L’abate Ricciuto, era conosciuto con i soprannomi di ‘Menelik’, perché assomigliava molto all’omonimo imperatore d’Etiopia, e ‘U Rettor’.“I macellai campobassani, grazie alla riscoperta dell’abatina puntano a una denominazione comunale d’origine. Il procedimento per cucinare l’abatina è complesso, perché la carne va prima trattata, poi gli aromi vanno polverizzati e frullati. Ci vuole tempo per prepararla. Ma il risultato è un successo. Dopo averla presentata in altre occasioni verrà riproposta al pubblico, dalla Fim- Cinfimpresa, anche il 27 settembre in piazza Prefettura”, così commenta Luigi Zappone, presidente di Confimpresa.
In Piazza Prefettura ancora , dalle ore 19 , sarà proposta ‘ la pastarella’, l’antica colazione campobassana dalla pasticceria Il Capriccio. Nel 1800 e duante il 1900 la mattina, le donne del di Campobasso mettevano sul piano caldo, dove si accendeva il fuoco, un impasto di farina, uova, zucchero e lo coprivano con un coperchio, ricavato dalle mine anticarro una volta smontate. Quella che veniva chiamata “coppa,” sotto la quale col tepore del fuoco si faceva la ‘pastarella’, che veniva consumata con l’orzo o con il latte. Questo dolce di antica tradizione sarà alla portata di tutti, in quanto verrà preparata anche con farine senza glutine per chi soffre di celiachia.
E ancora ai ragazzi delle scuole sarà offerta gratuitamente una degustazione de ” Gli Anelli delle fate”, dal pastificio Spighe Molisane. Una vecchia leggenda parla di fate che apparivano in una grotta sul monte prospiciente quello su cui è arroccato Cercemaggiore, e da qui l’ispirazione per questo curioso e affascinante nome.
Ma oltre all’enogastronoimia anche animazione: La Balera Club infatti ha chiamato a raccolta molte scuole di ballo che presenteranno varie discipline di danze e sport, ed oltre all’esibisione ci saranno anche momenti di coinvolgimento del pubblico.
Luigi Zappone fa anche un’anticipazione: il 16 novembre ci sarà un’iniziativa di Confimpresa dedicata alla castagna ed è stato chiesto all’amministrazione comunale di andare incontro ai commercianti, per esempio intervenendo sulle agevolazioni per i parcheggi.