Il futuro della professione è l’aggregazione: è emerso soprattutto questo nel convegno organizzato da Confprofessioni Molise. Nell’appuntamento di ieri, al Centrum Palace di Campobasso, attenzione rivolta a “La società tra professionisti: disciplina giuridica e regime fiscale”.
Tra i relatori il notaio Massimo Ricciardi che si è soffermato sulla Legge 183/2011. Nello specifico ha ribadito che “la società che ha ad oggetto una attività professionale potrebbe non essere soggetta a fallimento. La stessa ha molti punti di forza, come facilitare l’esercizio delle libere professioni e la disponibilità di più risorse umane per raggiungere gli obiettivi”. “Una criticità – ha aggiunto Ricciardi – potrebbe essere legata, invece, all’attribuzione della governance della società a soggetti che hanno meri obiettivi di profitto. Il controllo gestionale deve rimanere in capo al professionista perché non diventi un dipendente del socio capitalista”
“La società tra professionisti – ha spiegato il presidente di Confprofessioni Lazio, il commercialista Andrea Deli – potrebbe risolvere i problemi del mercato. In particolare, il modello cooperativo si presta molto, per le sue caratteristiche intrinseche, allo svolgimento dell’attività professionale. Il modello cooperativo, dunque, risulta quello più idoneo. Consente, inoltre, ai soci di poter usufruire dei benefici del regime forfettario”.