La Polizia chiude due case “per appuntamenti” a Campobasso gestite da cittadine cinesi

Nella mattinata del 17 marzo la Polizia di Stato di Campobasso ha chiuso due case “per appuntamenti” gestite, nel capoluogo, da cittadine cinesi. Tre in totale le donne di tale nazionalità che gli agenti della Squadra Mobile hanno trovato all’interno dei due appartamenti; tra loro, due sono risultate prive di documenti e di permesso di soggiorno e pertanto sono state destinatarie di un provvedimento di espulsione con trattenimento presso il CIE di Roma.
L’attività segue quella svolta dalla Squadra Mobile giorni addietro, allorquando – sempre in questo Capoluogo – furono posti i “sigilli” ad un’altra casa di meretricio.
La domanda di prestazioni sessuali nei tre casi era florida, come testimoniato dal via vai di clienti segnalato e documentato nei diversi servizi di appostamento. Persone di ogni età e ceto sociale, anche provenienti da fuori regione.
Negli appartamenti, oltre a discrete somme di denaro contante opportunamente sequestrato poiché provento dell’attività di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, è stata rinvenuta una ingente dotazione di contraccettivi.
Tanti gli annunci pubblicati su quotidiani e siti di “incontri” mappati dalla Squadra Mobile. Come diverse le “recensioni” pubblicate su un noto sito on line dai clienti che avevano sperimentato le prestazioni sessuali e che commentavano, indirizzando la domanda verso l’una piuttosto che l’altra casa di meretricio.
Continua la mappatura dei centri d’incontro “hot“ della Provincia di Campobasso ove vengono impiegate cittadine straniere irregolari, verificando anche la posizione dei proprietari degli appartamenti, i quali potrebbero incorrere in provvedimenti di sequestro degli immobili e nella conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria.

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