Riceviamo e pubblichiamo
Con l’avvicinarsi delle elezioni, ormai prossime, gli addetti ai lavori sembrano essere presi essenzialmente dalla definizione della nuova legge elettorale, mentre le problematiche essenziali della gente vengono derubricate: sanità, occupazione, infrastrutture, viabilità, trasporti, …
Sembra proprio che in Molise per la nuova legge elettorale regionale, rivivremo le stesse recenti sceneggiate prodotte dai Parlamentari con la recente legge elettorale “ROSATELLUM”. Legge che calza bene per gli eletti ma non per gli elettori, che privati dalle preferenze, non hanno la possibilità di scegliere il proprio parlamentare. Si voterà su liste composte dai vertici dei partiti, che, presumibilmente, privilegeranno l’elezione o la rielezione dei “fedelissimi ai capi”, con l’ordine di nelle liste e in più collegi elettorali.
Legge elettorale che stando ai pareri di prestigiosi personalità di diritto costituzionale, presenta motivi di incostituzionalità, come le precedenti (PORCELLUM, ITALICIUM).
In attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, già interessata dal M5S, nella prossima primavera molto probabilmente eleggeremo un altro Parlamento illegittimo, come quello vigente.
Nel prossimo Consiglio Regionale del Molise, è in discussione la muova legge elettorale, finora sono state presentati quattro proposte di legge, in alcuni punti molto divergenti: voto disgiunto, numero di collegi.
Da quanto si è appreso tutte le forze politiche attualmente presenti in consiglio all’unanimità concordano solo sull’abolizione del “famigerato listino” e sull’adeguamento alla legge nazionale sul voto di genere. Per tutto il resto non vi è una maggioranza amplia che richiede e merita l’approvazione di una legge elettorale.
Per questo tipo di legge, necessita da parti di tutti un gesto nobile, forse insperabile, accantonare: riposizionamenti, tatticismi, stratagemmi, … per ottenere l’interesse di una singola forza politica, peggio per un singolo eletto.
Qualora nel consiglio regionale, non si raggiungesse un’amplia maggioranza, si potrebbe approvare una legge elettorale che contempla solo i punti convergenti, rinviando il tutto al nuovo consiglio regionale. In tal modo il consiglio regionale, potrebbe da subito concentrasi e utilizzare questi pochi mesi di legislatura disponibili, sugli argomenti preminenti ai cittadini.
Diversamente, approvando una nuova legge elettorale regionale, con una maggioranza molto risicata, gradito agli eletti ma non agli elettori, appare come un “atto di forza”, dimostrando di continuare con la “politica dei politicanti”, ed essere un bumerang per chi l’ha pratica.
L’operazione, è rischiosa assai, visto la disaffezione verso la, quasi, totalità della classe politica e amministrativa. I cittadini elettori potrebbero rifugiarsi sia nell’astensione, disertando il voto, ma anche e più correttamente, essendo un diritto-dovere, partecipare esprimendo un “voto di rabbia”, se pure l’unico scopo è: rovesciare il “tavolo apparecchiato” dai soliti noti.
Questo dovrebbe far riflettere ai “più”. Comunque sia, ne vedremo delle belle !
Nicola Felice