La “legge di stabilità” prevede a regime ulteriori 532 milioni di assurdi tagli al funzionamento dell’INPS, che si aggiungono a quelli passati. Negli ultimi 10 anni l’INPS ha operato un drastico taglio del personale da 40 mila a 26 mila unità, combinandolo con una forte riduzione delle normali retribuzioni dei lavoratori (blocco contrattuale, riduzione drastica degli incentivi e così via). Eppure l’INPS, nel contesto europeo, pur essendo uno degli istituti previdenziali all’avanguardia e con maggiori funzioni, risulta quello con minore unità di personale; ed è, nel comparto della P.A., tra quelli che esprimono maggiore qualità ed avanzamento, anche nei progressi tecnologici ed organizzativi.
Allora perché da anni si tenta di svuotare e colpire progressivamente i servizi ed il personale dell’INPS, tanto più nel Molise? Il timore dei lavoratori INPS e di tutti i lavoratori è che si tratti di un processo che nel “lungo” periodo porta all’ennesima privatizzazione di un settore essenziale e strategico del vivere civile nel nostro paese, mettendo così la enorme massa di risorse della previdenza pubblica nelle mani di grandi gruppi finanziari e di speculatori.
Solo l’unità tra lavoratori, disoccupati e pensionati con il personale in lotta nell’INPS, potrà fermare questo disegno antisociale, le cui prime vittime saranno proprio i milioni di utenti destinatari dei numerosi servizi essenziali previdenziali ed assistenziali dall’INPS.