Mentre il Governo chiede la fiducia alla Camera dei Deputati, Antonio D’Alessandro Segretario della CISL Poste Molise, durante un incontro con i lavoratori dichiarava: al Paese serve formazione e sostegno alle imprese, accelerazione su cantieri, taglio del cuneo fiscale e lotta all’evasione. E un ruolo da protagonisti in Europa. Questo si realizza con un costante dialogo con le Parti Sociali.
Non possiamo permetterci che i governi cambiano, ma i problemi degli italiani restano, non si risolvono da soli. È cambiato il governo – affermava Antonio D’Alessandro – non i bisogni del nostro Paese caratterizzato da crescita zero, disoccupazione giovanile drammatica con dati assai lontani dalla media europea. È necessario inverte la rotta e far ripartire la crescita economica, la prossima finanziaria deve contenere investimenti importanti su formazione, innovazione e ricerca.
Un’altra priorità sono il rinnovo dei contratti. Servono assunzioni, questo anno scolastico si aprirà con un ulteriore aumento del precariato tra i docenti. Si devono inoltre sbloccare le infrastrutture: grandi e medie opere necessarie già finanziate. Ci sono 80 miliardi bloccati e 400mila posti di lavoro. Antonio D’Alessandro concludeva l’intervento tra i Lavoratori dicendo: bisogna modificare le norme che hanno ampliato la possibilità del subappalto, indebolendo i controlli indispensabili in un Paese dove cresce la corruzione, crescono le morti e gli infortuni sul lavoro.
Sindacati e datori di lavoro sono assolutamente concordi sul taglio del cuneo fiscale. Bisogna mettere mano a una riforma fiscale a favore del lavoro dipendente e dei pensionati: vale a dire quel 90% di azionisti dell’erario italiano. Abbassare il peso del Fisco sulle buste paga e fare una guerra senza quartiere all’evasione fiscale e contributiva e alla corruzione.
Va messo al centro il problema della formazione, le imprese denunciano di non trovare nel mercato del lavoro le competenze che servono. Bisogna rafforzare l’alternanza scuola lavoro e il sistema dell’apprendistato. E poi creare seri vantaggi premianti per le imprese che assumono i giovani, soprattutto al Sud. È inaccettabile che i nostri giovani debbano andare in altre parti d’Europa per crearsi un futuro.
Bisogna tutelare quel 15% di lavoratori che non hanno un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e non si può considerare solo la paga oraria, lo stipendio è fatto anche di tutele in caso di malattia e infortunio, tredicesima, welfare contrattuali.