La chiesa di san Giorgio a Campobasso imbrattata dai graffiti. Il dispiacere del parroco Di Nardo e l’appello alla Politica

La chiesa di San Giorgio martire, risalente all’XI – XII secolo d.C. che sorge nella parte alta della città insieme alla vicina Chiesa di San Bartolomeo e alla Torre Terzano nella sommità della collina Monforte, viene continuamente imbrattata da graffiti, tag e simboli di writers che spesso e impunemente deturpano edifici storici e pubblici con conseguenti atti di vandalismo.
È proprio durante la visita Pastorale del Presule di Campobasso, iniziata giovedì 5 novembre 2015 presso la parrocchia dei Ss. Giorgio e Leonardo e a conclusione di un momento festoso e di gioia accogliente da parte di tutta la comunità del centro storico cittadino che il parroco don Luigi Di Nardo unitamente alla voce del vescovo Mons. GianCarlo Bregantini, ha evidenziato nel suo discorso di accoglienza al Pastore della diocesi, la bellezza della realtà storica dell’antico borgo con i suoi edifici e chiese monumentali di arte unica e gioielli di espressione di arte romanica. Bellezza che viene continuamente deturpata da azioni incontrollate di atti vandalici che, spesso, avvengono nel buio della notte e lontano da operazioni di controllo. Una illegalità che reca danno a chi con “cura” tutela la memoria storica e ai cittadini tutti che assistono passivi alla sottrazione di beni e di bellezze rare. “Mi dimostro fortemente dispiaciuto – ha dichiarato il parroco don Luigi Di Nardo – per il vile reiterato gesto di imbrattare, con spray e vernici difficilmente rimovibili, buona parte dei muri perimetrali della chiesa di S. Giorgio. La tristezza si fa sentire maggiormente anche perché nell’estate scorsa avevo provveduto, con fatica ed oneri, a rimuovere tantissimi imbratti perpetrati lungo numerosi anni. Chiedo una maggiore attenzione da tutte le forze politiche, sociali e di polizia per arginare il fenomeno delinquenziale di danneggiare i nostri monumenti e di deturpare l’arte della nostra città”.
L’appello dunque ai cittadini, ai giovani, alle Istituzioni Politiche e alle forze dell’ordine, affinché ci siano azioni di sensibilizzazione e soprattutto azioni di sorveglianza e controllo. Anche gli edifici di culto sono un patrimonio che va salvaguardato a beneficio della fruizione di tutti.

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