Il dilagante fenomeno degli immobili abbandonati, soprattutto nei piccoli paesi delle zone interne, e lo spopolamento di questi centri, induce a fare alcune riflessioni: negative, ove si pensi alla scarsa attenzione del mondo politico per la risoluzione del problema, o quanto meno per limitarne gli effetti; positive, se si considera la pausa, per molti drammaticamente vissuta, cui siamo stati costretti abbandonando i frenetici ritmi quotidiani della nostra esistenza.
Considerando quest’ultimo aspetto, il dato positivo è segnato dalla presa d’atto dell’uomo di una realtà a lui forse prima d’ora sconosciuta o trascurata e solo ora, paradossalmente, apprezzata nella sua semplicità e bellezza: una vicinanza ad un mondo silenzioso e misterioso che oggi fa da stimolo per scelte diverse se è vero, come pare, che molti pensano di trasferirsi dai grandi centri urbani verso piccole località di campagna o di montagna alla ricerca di un
modus vivendi meno forsennato e più sereno.
Il ripopolamento dei borghi, dunque, potrebbe non essere più un’utopia, ma una realtà ed una risorsa. Una risorsa per la sopravvivenza degli stessi borghi rurali, altrimenti condannati a scomparire, una risorsa economica basata sul turismo; una risorsa culturale che trae origine dal ricco e sommerso (perché sconosciuto) patrimonio naturalistico, agrario, paesaggistico, storico ed artistico di cui sono ricchi i tanti borghi a rischio spopolamento (oltre 6.000), da salvare.
Su tali presupposti, ITALIA NOSTRA CAMPOBASSO si fa promotrice di un appello presso gli amministratori di molti comuni del Molise, affinchè prendano in seria considerazione, attivandosi in tempi brevi, le opportunità che si prospettano per il recupero innanzitutto dei nostri centri montani, il cui destino è segnato da qui a pochi anni.
Tra tali opportunità va indubbiamente evidenziato il cosiddetto progetto “CASE A 1 EURO” che in molti centri appenninici ed alpini ha trovato successo. Trattasi della possibilità di acquistare – dal Comune o direttamente dal proprietario – immobili fatiscenti sotto l’aspetto strutturale, statico ed igienico-sanitario, alla simbolica somma di 1 euro, a fronte dell’impegno dell’acquirente di ristrutturarli entro determinati termini.
Il progetto si pone l’obiettivo di ripopolare e riqualificare i borghi in cui tali fabbricati sono presenti, valorizzando, così, il patrimonio immobiliare, favorendo sia nuovi insediamenti abitativi – senza ulteriore consumo di suolo -, sia attività turistiche-ricettive, ed incentivando, altresì, mediante corsi di formazione, attività artigiane e contadine, vera opportunità occupativa al giorno d’oggi nell’ottica di uno sviluppo economico che veda il rilancio di vecchi mestieri
al passo con le moderne tecnologie.
Ai Sindaci cui l’appello verrà rivolto, sarà fornita la documentazione necessaria ad esaminare il progetto e le linee guida.