La BiblioMediaTeca comunale di Campobasso ricorda la Shoah raccontandola per tutta la settimana

​Le biblioteche raccolgono pagine e idee, custodiscono fantasie, verità.  Le biblioteche costruiscono senso, disegnano memorie. La giornata di  venerdì 27 gennaio per la BiblioMediaTeca comunale di Campobasso è stata  l’occasione per realizzare un’esposizione dedicata alla memoria della  Shoah che sarà presente e visitabile presso la sede di via Alfieri anche  per tutta la prossima settimana.
La scelta di dedicare più di un solo giorno al ricordo del tragico  sterminio del popolo ebraico nasce dal bisogno di avere più tempo per  interiorizzare una pagina di storia universale ed elaborare una memoria.  Il personale della BiblioMediaTeca ha deciso di mostrare com’è stata  raccontata la Shoah raccogliendo tutto il materiale letterario e audiovisivo presente in struttura e prodotto sul tema, realizzando così  un percorso che potesse distinguere i differenti motivi di ogni racconto  e il senso di ognuno per provarne a capire il perché.
La Shoah è stata raccontata dai testimoni, i superstiti che hanno  trasformato l’indicibile in parola viva, quella parola che esistendo ci  permette di poter essere; é stata raccontata dai figli e dai familiari  delle vittime, per i quali il segno scritto é stato esigenza di  avvicinarsi a una memoria, interpretarla, ma é stato anche bisogno,  bisogno di costruire una memoria nuova, la memoria dei “figli  dell’Olocausto”, una postmemoria.
La Shoah è stata raccontata nei musei, nelle documentazioni storiche che  abbiamo il dovere di preservare sempre, ed é stata poi narrata nelle  “fantasie di testimonianza”, tutte quelle opere realizzate da persone  estranee alla tragedia, ma che attraverso l’immaginazione hanno provato  a costruire ricordo. In memoria della Shoah la BiblioMediaTeca ha inoltre prodotto un  racconto per immagini e parole dedicato esclusivamente ai bambini per raccontare loro, con un linguaggio immediato e comprensibile,  utilizzando materiali di riciclo, i temi della paura del diverso, della  sopraffazione e dell’intolleranza.
Le biblioteche custodiscono storie, costruiscono libertà. Il ricordo ha bisogno del racconto e la BiblioMediaTeca continuerà a  raccontare anche dopo il 27 gennaio.

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