L’ intervento/La logica della politica…sempre che esista una logica

di Massimo Dalla Torre
Questo, potrebbe essere il titolo di un articolo che permetterebbe se fosse possibile, ma
non lo è, di poter disquisire su come la politica si è impossessata del modo di fare degli
Italiani, popolo sempre attento alle vicende dei palazzi del potere che in quest’ultima
stagione è ingarbugliata e senza nessun nesso logico. Una fotografia che la dice lunga sul
modo di agire di chi è stato scelto dagli elettori quale rappresentante ma che di
rappresentanza non conosce assolutamente il significato né letterale, né tanto meno
attuativo.

Una rappresentanza che rapportata al Molise, deve dimostrare di agire e non di
parlare a vuoto come sta accadendo da quando le urne hanno dato il loro responso. Una
rappresentanza che i nostri nonni avrebbero paragonato all’esercito di Giacchino, forse
Murat, male armato, senza alcun obiettivo e soprattutto allo sbando, poiché fino a questo
momento i proclami fatti in campagna elettorale sono vani, perché ci si è resi conto che
forse è meglio lasciare tutto come sta altrimenti si corre il rischio di far cadere il castello di
carte messo su utilizzando materiale riciclato, vecchio e poco utilizzabile.

Un esercito di persone che ancora non ha capito il ruolo a loro affidato, almeno la compagine della destra, e soprattutto non è ancora in grado di dare contezza e concretezza alle idee che
sono il vettore per la rinascita del Molise. Idee raffazzonate che servono solo ed
unicamente ad aggiungere confusione su confusione. Uno stato d’inefficienza che è il
sintomo di un fallimento, del resto era stato pronosticato, che crea affanni a quanti
speravano e purtroppo sperano nei nuovi, che poi tali non sono, che avvalora qualora
fosse necessario che il detto: chi di speranza vive disperato muore, è quanto mai calzante.
Un detto che oggi che i nodi stanno nuovamente venendo al pettine, sanità, infrastrutture,
disoccupazione, viabilità, ancora una volta sono il banco di prova per chi siede nella
stanza dei bottoni.

Un qualcosa che quotidianamente schiaffeggia violentemente chi si riempie la bocca di paroloni e promesse pur sapendo che nulla sarà mantenuto, perché a fare da padrone è solo e unicamente lo scarica barile e questo per una realtà come il Molise è negativo, anzi è letale perché significa che si è arrivati al punto del non ritorno dove da un lato c’è il baratro e dall’altro il nulla che ci ha ridotti allo stato in cui siamo, in cui la logica, come direbbe l’ottimo Antonio Di Pietro “poco c’azzecca”.

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