Domenica 24 novembre l’ANPI è presente in ben 150 piazze d’Italia a testimoniare la contrarietà dell’associazione alle modifiche che il governo delle larghe intese si accinge ad apportare alla Costituzione. Ribadiamo con forza che la Costituzione è la garanzia allo sviluppo economico e sociale della nostra demcrazia non già un ostacolo come da più parti si sente ripetere. L’equilibrio fra i poteri dello Stato è garantito adeguatamente dalla Costituzione.
Se qualcosa non va o non funziona, come le esperienze dell’ultimo ventennio dimostrano, la responsabilità non è del dettato costituzionale, ma della politica, che non riesce a rispettare – spesso – neppure la tradizionale divisione dei poteri, che non riesce ad esprimere maggioranze valide ed idonee per governare, che ha trovato le ben note difficoltà perfino ad eleggere il Presidente della Repubblica. Le disfunzione che hanno portato portato il paese all’attuale situazione sono state determinata o dall’eccessiva forza o dall’eccessiva debolezza della politica.
Cose, entrambe, alle quali non si può porre riparo con l’ingegneria costituzionale, ma con una vera riforma, scritta o non scritta, della politica attuale, sempre più deteriorata, sempre più lontana dai cittadini e spesso dai princìpi, oltreché dalle regole, di una Costituzione che, a maggior ragione non deve essere modificata se non là dove è matura e sperimentata l’esigenza di un aggiornamento. Ogni cosa al suo posto ed al suo tempo: prima di tutto la legge elettorale e gli interventi di politica economica e del lavoro, per la ripresa, l’occupazione e la dignità di chi lavora e delle famiglie. Si può metter mano anche agli aggiustamenti alla Costituzione, senza alterare né princìpi né impianti complessivi e senza “interventi straordinari”, deroghe temporanee o altro ( come l’attuale governo sta proponendo partendo dalle modifiche dell’art.138), alle stesse procedure ipotizzate dalla Carta costituzionale.La Costituzione è lì ad indicarci la strada anche per le sue eventuali modifiche.Rispettiamola e – se mai – pretendiamo dei futuri Governi che ha la applichino, integralmente e soprattutto nelle parti in cui è troppo forte ed evidente il divario tra i princìpi e la realtà.
E sia ben chiaro che quando questo divario si produce, come sta avvenendo, non sono i princìpi che debbono essere modificati, ma la realtà.Quando è in gioco la Costituzione, dobbiamo sapere che è in gioco la regola fondamentale
delle nostre istituzioni e della nostra convivenza civile.
E’ per questa ragione che una Costituzione può anche essere modificata, nei modi da essa stessa previsti, ma non manomessa.
ANPI Provinciale di Campobasso Loreto Tizzani