Non poteva esserci giorno migliore per presentare un atto d’amore così appassionato per la nostra città.
Il gruppo “Io Amo Campobasso” ha realizzato un manifesto che vuole scuotere i Campobassani in vista delle elezioni comunali della prossima primavera.
90 firmatari, tutti nati o cresciuti nel capoluogo di regione, provenienti dagli ambiti professionali più disparati.
Ci sono studenti e pensionati, artisti, operai, dirigenti d’azienda, liberi professionisti, giornalisti e uomini e donne di ogni età che hanno nel cuore la propria città e che non si rassegnano a vederla nello stato di degrado in cui versa da troppi anni.
E’ un atto d’accusa innanzitutto contro se stessi, colpevoli di essere stati distanti per troppo tempo dalle vicende politiche e amministrative, ma è anche un appello affinché tutte le forze sane che vivono e operano a Campobasso comprendano che i prossimi 3 mesi sono fondamentali per il futuro del capoluogo.
Il rischio che forze populiste, xenofobe, contrarie alla scienza e alla cultura possano occupare gli scranni di Palazzo San Giorgio è alto e questo potrebbe portare al definitivo tramonto della città come esempio di inclusione, solidarietà, innovazione e sviluppo per tutta la Regione.
E’ un atto d’amore, dunque, ma anche un messaggio alle associazioni e ai privati che hanno mantenuto alta la fiamma della speranza e dello sviluppo in un periodo storico ed economico complicato come quello che ha caratterizzato gli ultimi due decenni: c’è bisogno di fare rete, di mettere insieme le migliori energie del territorio e superare i rancori personali che spesso hanno ostacolato la creazione di un sistema organico capace di rendere la città un vero laboratorio di pensiero e di azione civica.
E’ il momento di abbandonare la proverbiale indolenza campobassana e mettersi al servizio della città, ognuno secondo i propri desideri e ognuno per le proprie capacità e competenze.
MANIFESTO
Siamo campobassani.
Siamo nati o cresciuti in questa città.
È la città dei nostri padri, delle nostre madri e dei nostri nonni; ne conosciamo le tradizioni, ne parliamo il dialetto e siamo immersi profondamente nel suo tessuto sociale, nella sua storia e nella sua cultura.
Da troppi anni assistiamo alle profonde contraddizioni della gestione politica e amministrativa, rese evidenti da uno sviluppo asimmetrico, da una cementificazione selvaggia e sregolata, da una perdita di identità sociale ed economica e da una triste e provinciale programmazione istituzionale della cultura. Questa gestione inadeguata ci ha fatto fare i conti, per la prima volta nella nostra vita e in quella della nostra città, con un avanzato stato di degrado materiale, sociale, economico, civile.
Sarebbe facilissimo limitarsi ad addossare agli amministratori, di oggi e di ieri, la responsabilità della situazione; per i propri limiti e per gli innumerevoli errori commessi a causa della loro incompetenza o, peggio, della loro malafede.
Ma noi non siamo fatti così: noi non puntiamo il dito contro il prossimo, pensando che sia la causa dei nostri problemi.
La colpa, fino ad oggi, è stata anche nostra.
Noi abbiamo preferito, per troppo tempo, scrollare le spalle e andarcene altrove: fuori città per studio, poi per lavoro, poi per scelta. Oppure abbiamo preferito modellare la nostra esistenza, la nostra famiglia, il nostro lavoro ritirandoci completamente dalla vita pubblica e, inevitabilmente, dalla nostra stessa città.
Siamo diventati adulti lasciando che altri prendessero in mano le nostre vite e quelle dei nostri figli.
Questo nostro atteggiamento ha fatto in modo che il vuoto che lasciavamo fosse riempito da una piccola borghesia classista, pesantemente ignorante, travestita da popolo sovrano, con orribili derive sovraniste e xenofobe, che ha lasciato crescere l’emarginazione tra i minori, nelle famiglie, tra gli anziani, nei quartieri. Per nostra fortuna, ci sono state e ci sono non poche e straordinarie eccezioni: campobassani che sono stati capaci di disegnare arte tra le macerie, far risuonare musica nel silenzio, aprire spazi di aggregazione nella solitudine, proiettare immagini, scandire parole e comunicare idee mentre la città ripiegava su se stessa.
Pensiamo sia giunto quel tempo in cui le forze sane di una società debbano intervenire per fermare questa spirale di odio che si è impadronita della Nazione e che rischia di riverberarsi sulla nostra regione e sulla nostra città.
Crediamo nella libertà, nell’Europa delle opportunità, nella solidarietà, nella partecipazione delle nuove generazioni, nella forza della conoscenza, nei diritti umani, civili e sociali.
Confidiamo nella Politica che ha al centro il benessere, i bisogni e i desideri di ogni singolo cittadino. Soprattutto di quelli che sono rimasti indietro.
Vogliamo la rinascita della città che ha reso fieri i nostri padri affinché possa diventare l’orgoglio dei nostri figli.
Perché noi amiamo Campobasso, e decliniamo qui il nostro amore in dieci modi diversi, certi che tanti altri si uniranno a noi in questa dichiarazione d’amore e di intenti.
I DIECI PUNTI
Noi amiamo Campobasso e le sue identità: una città europea e vero capoluogo di Regione, culla della cultura e dei “Misteri”, intesi come tradizioni e innovazione; una città che stupisce e che stordisce chi la conosce e la vive, riconosciuta a livello regionale, interregionale e internazionale. Dal centro storico alle periferie, con dignità e orgoglio.
Noi amiamo Campobasso inclusiva: una città in cui la libertà è condizione sostanziale per l’autodeterminazione di ciascun cittadino; una città che riconosce nell’accoglienza e nella solidarietà i principi fondanti del genere umano; una città che promuove la pace e l’inclusione sociale come strumenti di garanzia dei diritti della persona, per rafforzare le relazioni sociali indispensabili alla sua rinascita e per non rassegnarsi alla fuga dei suoi figli migliori, allo spopolamento e alla emarginazione degli anziani.
Noi amiamo Campobasso che lavora: non una città accidiosa, che aspetta interventi dall’alto, ma una città delle opportunità, che si costruiscono rivitalizzando e valorizzando il centro storico e murattiano, poli di attrazione da incentivare e supportare nel terziario e nei servizi. Una città in cui la condivisione della conoscenza è al servizio dell’innovazione di qualità e delle idee di sviluppo e progresso, economico e sociale. Una città delle buone pratiche alla guida dell’attività amministrativa, che riaffermi il principio di sussidiarietà sancito dalla nostra Costituzione e utilizzi in modo efficace ed efficiente i fondi pubblici e privati disponibili.
Noi amiamo Campobasso sostenibile e a misura di tutti gli esseri viventi: una città che ci emoziona diventando davvero ecologica, in cui il traffico è decongestionato, grazie a parcheggi in zone strategiche e trasporto urbano moderno; in cui la sostenibilità è non solo ambientale, ma anche economica e sociale; in cui si praticano politiche di efficientamento energetico sensibilizzando e incentivando i cittadini; in cui pubblico e privato sono concetti distinti ma non distanti.
Una città amica dei pedoni, ciclabile e accessibile a chiunque in sicurezza e con facilità. Una città amica degli animali, che dedica a loro e ai loro proprietari cura e attenzione, tutelandoli e restituendogli dignità.
Noi amiamo Campobasso bella: una città verde, pulita, ordinata, vivibile, che torna ad avere cura di sé; in cui la gestione di aree verdi, impianti sportivi e tutti i beni comuni è affidata alle cure delle associazioni sul territorio.
Una città i cui quartieri sono protagonisti del loro presente, rispettando e valorizzando gli spazi e i beni comuni, le cui contrade tornano a guardare con fiducia all’Amministrazione per la soluzione dei loro problemi. Una città in cui sicurezza non è sinonimo di telecamere ma di prevenzione, e i vigili sono amici del cittadino. Una città in cui il rispetto delle regole è la base del vivere insieme.
Noi amiamo Campobasso che gioca: una città a misura di bambino, attenta all’infanzia e all’adolescenza, che riconosce il diritto di essere bambini e giovani e di crescere in un ambiente sereno e sano. Una città che favorisce progetti ed esperienze che stimolino le nuove generazioni ad avere un ruolo attivo nella società, con luoghi e contenitori da progettare e riempire di contenuti, per favorire gioco e sport, attraverso il recupero delle tante strutture abbandonate presenti in ogni quartiere. Una città felice, come i bambini sanno essere.
Noi amiamo Campobasso colta: una città intelligente e creativa, aperta a ogni forma di cultura e al dialogo con le nuove generazioni, che favorisce modelli turistici nuovi e sostenibili, festival e cultura “slow”, che aiutino a ripensare i tempi che scandiscono la vita dei suoi cittadini.
Una città responsabile, che pensa al futuro piantando solide radici nel presente, ad esempio valorizzando le esperienze di street-art che già ci vedono all’avanguardia, per farne un modello di sviluppo di politiche culturali finalmente e realmente europee.
Noi amiamo Campobasso capace di investire e sostenersi: una città in cui la programmazione dell’impiego delle risorse è attenta, efficiente, sensata; in cui un gruppo di esperti lavora al reperimento delle risorse finanziarie necessarie allo sviluppo e al progresso. Una città che è davvero autonoma nella sua capacità di spesa. Una città in grado di mantenere le promesse che fa ai propri cittadini.
Noi amiamo Campobasso innovativa: una città in cui cittadini e Amministrazione collaborano e interagiscono sui temi di interesse pubblico, attraverso l’utilizzo della rete telematica. Una città conscia del futuro che la attende, che pianifica a lungo termine le azioni da compiere per garantire ai propri cittadini e a tutti quelli che lo diventeranno la possibilità di usufruire di servizi adeguati alle loro esigenze. Una città che si apre alle forme più avanzate di organizzazione del lavoro, che si dota di strumenti e metodologie per la promozione della flessibilità di orari e luoghi in cui svolgere l’attività lavorativa.
Una città pronta a vivere la sua contemporaneità e il suo futuro, che accoglie il cambiamento senza paura o nostalgia del passato.
Noi amiamo Campobasso resiliente: una città in cui il tessuto sociale ed economico sono solidi e in grado di sopportare e superare le difficoltà; in cui la coesione sociale, l’interrelazione e la collaborazione fra tutti i cittadini sono il pilastro fondante dell’azione amministrativa, per costruire un luogo in cui le generazioni future possano continuare a vivere e prosperare.
Da oggi non assistiamo più inerti al declino della nostra città, ma diventiamo protagonisti attivi della vita pubblica di Campobasso, per fornire alla cittadinanza tutta un’alternativa di governo credibile, competente, affidabile.
I cittadini del Gruppo “Io amo Campobasso” ( manifesto firmato)