Intitolazione dello stadio a Scorrano o Molinari, e perchè non tutti e due?

Di Massimo Dalla Torre
Se vivessimo nell’Inghilterra del vate per eccellenza William Scuoti Lanza, traduzione del
cognome dello scrittore nato e vissuto per buona parte della sua vita a Strattford upon
Avon che ha regalato pagine memorabili ai posteri, sicuramente non avrebbe dubbi:
entrambe tutti e due, storpiatura grammaticale. Domanda con tanto di punto interrogativo
che, in queste ore, anzi mi correggo, in questi giorni circola tra gli appassionati del calcio e
gli sportivi che, sull’onda dei successi del Campobasso dello statunitense Rizzetta, non
hanno dimenticato la squadra di mister Pasinato e di Piero Aggradi che, regalarono alla
città la serie B che vide approdare nello stadio cittadino squadre blasonatissime come:
Lazio, Milan, Pescara e altre che tuttora fanno onore ai rettangoli di gioco.

Domanda che, gli addetti ai lavori, specialmente i colleghi delle redazioni sportive, rivolgono ai cittadini con la speranza di sciogliere la vexata quaestio che tine banco finanche nei palazzi della politica impegnata a comporre la squadra, non di calcio, che a giugno si contenderà il
“terreno di gioco” di Palazzo San Giorgio. Domanda che appassiona e che torna ciclicamente, tenuto conto che è prossimo il verdetto della commissione consiliare cittadina che dovrà dare la risposta definitiva a chi da anni chiede l’intitolazione dello stadio sito in contrada Selva Piana a capitan Michele Scorrano, bandiera del gioco a 11 e dell’imprenditore Tonino Molinari che regalò al capoluogo della ventesima regione dello stivale un sogno chiamato serie B che, la domenica, sulle note dell’inno cantato dal duo Gambatesano Gino e Gina, attraeva migliaia di tifosi, anche da fuori regione, per assistere alle magie che i ragazzi che indossavano la casacca rosso bleu sapevano fare infliggendo sonore sconfitte anche a chi vantava blasonatissimi meriti sportivi.

Domanda che, anche quando le sorti del Campobasso calcio erano segnate negativamente, spesso serpeggiava tra i Campobassani speranzosi di una rinascita dello sport un tempo giocato sulla carbonella, leggasi stadio Romagnoli e poi sul manto erboso dello stadio progettato e
realizzato dal dinamico Costantino Rozzi, patron indiscusso dell’Ascoli Calcio che, nel
corso di una domenica sportiva, invitò Molinari a salire in serie A, ci stavamo per riuscire,
perché lui in B non aveva alcuna intenzione di scendere.

Ricordi che, oggi potrebbero concretizzarsi, almeno per quanto riguarda l’impianto sportivo e che darebbero nuovo impulso, ma soprattutto nuova voglia, la domenica in casa ma anche in trasferta, a seguire gli 11 di mister Pergolizzi giunto dalla trinacria ma con il cuore Ascolano che, sicuramente permetterà, grazie ai risultati e non solo, di far dire ai cronisti sportivi: “signori spettatori benvenuti allo stadio Michele Scorrano, siete collegati dalla tribuna centrale Tonino Molinari di Campobasso”……

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