Si celebra domani, 20 giugno, la Giornata mondiale del rifugiato, giornata promossa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che con questo evento ha catalizzato l’attenzione degli stati membri su un impegno che superi la teoria per trasformarsi in solidarietà diffusa, in azioni tangibili volte al raggiungimento di quegli obiettivi prefissati dall’Onu. Obiettivi non facili da perseguire perché gestire la massa di popolazione in fuga, che è la più consistente degli ultimi decenni, vuol dire compiere atti di responsabilità nell’affrontare i flussi migratori. Atti di responsabilità, ma soprattutto condivisione di politiche internazionali mirate, coadiuvate da un impegno istituzionale e dalla stretta collaborazione tra pubblico e privato che si concretizza nel grande lavoro che affrontano quotidianamente associazioni e volontari a cui va tutta la mia stima e la mia riconoscenza. Come la mia riconoscenza e la mia stima vanno all’intera città, che mi onoro di rappresentare, perché in questi anni ha sempre aperto le braccia a chi arriva da lontano, perché ha saputo tendere la mano ai migranti, perché li ha fatti sentire parte integrante di una comunità sviluppando attività e progetti specifici. Una comunità quella di Campobasso che non si è tirata indietro, che ha fatto la sua parte, dimostrando i valori della vera accoglienza e della pacifica convivenza capace di accorciare le distanze con quegli uomini, quelle donne e quei bambini che continuano a fuggire dai loro Paesi massacrati da guerre, carestie, dittature. E allora credo che la Giornata del rifugiato, oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica, serva anche per fare il punto sulla situazione generale, sulle buone pratiche che hanno contraddistinto la nostra accoglienza, su quanto fatto finora e su quanto c’è ancora da fare per migliorare i servizi, per far avvicinare mondi diversi, culture diverse che possono incontrarsi sul terreno comune della fratellanza, della dignità di essere umano e del diritto alla vita che non dovrebbe essere mai negato a nessuno.
Intervento del sindaco Battista in occasione della Giornata del rifugiato
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