Particolarmente onorato di partecipare anche quest’anno alla cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro, il primo maggio, giornata in cui si celebra un principio fondamentale, pilastro della nostra Costituzione e che va tutelato e difeso da parte delle istituzioni preposte, dal governo, da chi legifera e prende decisioni sul futuro occupazionale di un intero Paese che vede andar via i suoi giovani, che soffre e che arranca per la mancanza di opportunità. Un Paese in cui si favorisce la precarietà senza offrire strumenti necessari capaci di generare un futuro stabile ai giovani. Un Paese dove ancora una volta si preferisce girare intorno ai problemi del lavoro anziché affrontarli strutturalmente.
Saluto il prefetto di Campobasso Maria Guia Federico, il presidente della Giunta regionale, il capo dell’ispettorato territoriale del lavoro dottoressa Di Modugno. Saluto Pina Petta che magnificamente rappresenta i Maestri del Lavoro. Saluto il Cavaliere del Lavoro Gianfranco Carlone, le forze imprenditoriali e sindacali. Auguro una buona giornata a tutte le autorità civili, militari e religiose presenti. Saluto e ringrazio quanti stamattina saranno insigniti con questa preziosa stella, dietro la quale si nascondono sacrifici, dedizione, passione, impegno, correttezza, voglia di fare e di rinnovarsi per sé ma anche per le aziende o per gli enti di cui sono titolari o da cui dipendono. Caratteristiche e valori, per altro, che non dovrebbero mai mancare in nessuno di noi, imprenditore, lavoratore, amministratore pubblico. Ma a voi insigniti l’attaccamento al lavoro, la professionalità elevata, la concorrenza del vostro servizio allo sviluppo della nostra società, sono stati riconosciuti come straordinari cioè capaci di assurgere ad esempio e quindi da guardare con ammirazione e rispetto. La cerimonia di oggi, la giornata di oggi è ancora così importante e spero che lo sia per sempre, anche perché ci aiuta a restituire sempre più valore al lavoro considerato non solo una fonte di reddito, ma un esercizio etico, di dignità e di libertà.
Il mio è un brevissimo saluto, ma consentitemi oggi e proprio oggi, di porgere un ricordo commosso, probabilmente anche colpevole ma sicuramente vero e sentito a quanti sono rimasti vittime di incidenti sul lavoro. La libertà e la dignità di cui prima parlavo sono punti cardine che devono essere riportati nelle famiglie di non c’è più, ma anche nelle case di chiunque abbia un lavoro affinché simili principi non siano inutilmente sacrificati a causa di un’ignobile sciatteria, di una pericolosa superficialità e di un ingannevole e vano guadagno.
Un secondo pensiero lo rivolgo a quanti non hanno un lavoro o a quanti lo hanno perso e che tutti i giorni vedono vacillare la propria dignità e la propria libertà, non solo quella propria ma soprattutto quella dalla propria famiglia e, purtroppo quella del nostro Paese.
Da troppo tempo aspettiamo riforme e azioni capaci di offrire prospettive concrete, ma per riparare e invertire il motore del nostro sistema è indispensabile, anche se può apparire un paradosso, che il motore funzioni a pieno regime. Purtroppo non è cosi.
Davanti ad un simile panorama non possiamo rimanere irretiti, né accettare supinamente un sistema che non ci appartiene. Dobbiamo invece trovare ragioni per poter invertire la rotta, adeguare i nostri comportamenti e il nostro impegno. Quell’impegno che dà anche a questo territorio difficile la possibilità di scendere in campo, di giocare una complicata partita, con quello spirito di chi la battaglia vuole vincerla con lealtà e sfoderando quell’orgoglio e caparbietà che ci appartengono e che dovranno impedirci di fermarci. Abbiamo, e mi rivolgo alle istituzioni, a me in primo luogo con tutte le responsabilità che mi competono, alle forze imprenditoriali e ai giovani, il dovere di combattere con le nostre menti e con i nostri sani principi essendo consapevoli che solo noi, con coraggio e senso di responsabilità possiamo, se realmente ci crediamo, resistendo alla suggestione di astratte dichiarazioni, contribuire a cambiare, realmente, il nostro domani.
Il Sindaco della Città di Campobasso
Antonio Battista