L’assessore alle Politiche Sociali, Luca Praitano, nel rispondere in Consiglio Comunale all’interpellanza dei consiglieri del centro sinistra sulla Carta dei diritti di Cittadinanza ha avuto modo di chiarire il quadro operativo prodotto in merito.
“La Carta di cittadinanza è uno strumento dalle molteplici potenzialità, che, tra le tante cose, ambisce a ridurre la distanza tra i cittadini e le Istituzioni, – ha dichiarato Praitano -promuovendo un rapporto di interscambio di informazioni utile a migliorare i servizi. L’Amministrazione comunale, avendo a disposizione uno stanziamento pregresso pari ad € 25.520,00 sul capitolo dedicato, confrontandosi con i sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale, ha deciso di utilizzare la predetta somma per offrire ai cittadini spazi più accoglienti, acquistando attrezzature che sono andate a migliorare, non solo il luogo di lavoro dei dipendenti comunali, ma anche gli sportelli e gli uffici in cui verranno raccolte le proposte e/o le segnalazioni per le future valutazioni. Pertanto, la coop. soc. ASSeL, che ha in essere la gestione degli Uffici di cittadinanza e dei servizi sociali professionali (quale estensione appunto del medesimo contratto), ha raccolto le richieste di tutti i Comuni per provvedere all’allestimento dei predetti Uffici, in particolare:
1) facendo realizzare totem artistici, dotati di una base di appoggio per scrivere e un’apposita urna contenitore, a cura della coop. soc. Laboratorio Aperto per raccogliere il materiale della Carta e le relative schede. Ne sono stati costruiti 30 tutti uguali, uno per ogni Comune dell’Ambito e qualcuno in più per la città di Campobasso, in considerazione dei diversi punti di accesso dell’utenza (si veda l’URP).
2) acquistando arredi vari e/o supporti informatici, funzionalmente collegati agli Uffici di cittadinanza che sono appunto presenti in ogni Comune, per accogliere i cittadini, allestendo detti spazi dedicati come avviene per il segretariato sociale.La quota parte per ogni Comune è stata determinata sulla base di un calcolo in termini percentuali della popolazione residente, come da PSZ, e poi ogni sindaco ha avanzato la propria richiesta in ragione dell’esigenza manifestata per acquistare gli arredi e i supporti tecnologici per rendere funzionali e accoglienti gli uffici di cittadinanza. La predetta somma poteva essere integrata dai Comuni se necessario per l’acquisto di quanto serviva.”