Un cordiale e sincero saluto agli studenti presenti, alle Autorità accademiche, civili, militari e religiose – al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Molise Prof. Luca Brunese. Un caloroso benvenuto al Prof. Paolo Benanti Presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale e sull’Informazione che oggi ci onora e gratifica con la sua presenza e un saluto al Prof. Giovanni Maddalena, cui è affidata la prolusione sul delicato e stimolante tema delle intelligenze umane e artificiali.
È per me un onore, oltre che un piacere (e da laureata e laureanda di questa Università è anche un’indescrivibile emozione) portare il saluto della Città di Campobasso all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università degli Studi del Molise.
Quella tra l’Ateneo e la Città di Campobasso è una relazione inscindibile, oserei dire vitale per il ruolo propulsivo di motore culturale e sociale che l’Università svolge da decenni per l’intero territorio, formalizzato con un’Intesa quadro.
Non è questo il consesso ideale per citare la molteplicità di progetti che vedono il Comune di Campobasso lavorare in sinergia con l’ateneo. La presenza del Prof. Benanti mi induce tuttavia a citarne uno per tutti, la Casa delle Tecnologie Emergenti di Campobasso che sarà inaugurata nelle prossime settimane. La CTE Molise, di cui Unimol è partner, mira a creare ambienti favorevoli alla promozione del benessere e comunità resilienti. Le tecnologie digitali e l’innovazione saranno al servizio delle istituzioni e della comunità, una smart city a supporto della qualità di vita della popolazione.
L’Università del Molise è per il Comune il partner privilegiato di progetti di ricerca e innovazione, formazione, cultura e tutela del territorio e salute. A noi Amministratori, spesso impegnati a risolvere gli impellenti problemi quotidiani, spetta dunque il compito di creare, favorire e sviluppare queste positive sinergie affidando all’Università lo strategico compito di guardare oltre e con passo più spedito verso il futuro.
Il valore dell’Università non risiede solo nella sua funzione di trasmissione di conoscenze e di saperi, ma nella capacità di formare adeguatamente le generazioni attuali e future affinché abbiano i necessari strumenti per affrontare le sfide che verranno e che, alla luce dei cambiamenti sempre più repentini in tutti i settori, necessitano di una bussola. L’Università è proprio quella bussola.
L’Università non può essere lasciata sola in questo ruolo, oggi più che mai tutti i protagonisti: dalle scuole alle aziende, passando per le istituzioni, devono collaborare per anticipare le esigenze di un mercato del lavoro sempre più dinamico che ha bisogno di competenze ancor più che delle conoscenze.
Per concludere, da primo cittadino, da studentessa di questo Ateneo, un augurio di buon lavoro al Corpo accademico, al personale, alle studentesse e agli studenti che, tutti insieme, compongono la comunità di studi e di ricerca indispensabile per la crescita della città di Campobasso, per lo sviluppo del nostro Molise e per il progresso del Paese.