In ricordo dell’architetto Antonio Bellone

Non Lasceremo passare in silenzio la tragica morte del nostro compagno Antonio Bellone, architetto. Antonio non lo vorrebbe, non vorrebbe un pietoso silenzio, ne siamo certi. Pur nella sua dolorosa sofferenza di tanti anni, nella difficoltà estrema di rapporti che è cresciuta negli anni Antonio voleva essere visto e lo ha sempre sperato .

Antonio, architetto coscienzioso, che studiava i problemi che affrontava, che elaborava progetti scrupolosamente rispettosi delle norme di legge, certamente ha avuto un motivo profondo di sofferenza nel non trovare il giusto riconoscimento delle sue qualità, della sua professionalità.

Abbiamo cercato di tenerlo con noi , nella casa  dei socialisti che era della sua famiglia, i Bellone socialisti, lo zio Enrico ferroviere, il papà anche lui ferroviere e poi artigiano rilegatore in gioventù atleta , ottimo ginnasta prima della guerra, simboli di una parte importante del nostro insediamento sociale; chi aveva la professionalità necessaria lo ha ospitato nel suo studio  senza strumentalità per offrirgli la opportunità di rialzarsi.

Ci porteremo per primi lo scrupolo di non aver fatto abbastanza per aiutarlo e il conseguente isolamento e non ascolto della collettività ha pesantemente e dolorosamente influito sulla vicenda umana di Antonio. Noi lo salutiamo come fanno i socialisti tra loro, con un “fraterno abbraccio”.

Filippo Poleggi

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