di Massimo Dalla Torre
Quest’oggi vorremo soffermarci su come l’attuale dibattito politico molisano somiglia sempre di più ad una “soap-opera” che quotidianamente va in onda sulle televisioni di tutto il mondo, la cui partitura scritta a più mani è male interpretata, in cui gli attori recitano, in maniera approssimativa, senza copione.
Una soap-opera regno dei dilettanti allo sbaraglio. I quali, si esibiscono su di un palcoscenico spoglio, senza quinte e senza luci, perché se ci fosse la luce metterebbe in mostra lo squallore della trama. Dilettanti che, non potendo approdare “nei teatri” quelli seri, ingaggiano impresari compiacenti pronti a tutto pur di fare “audience” e che continuano imperterriti a dare voce a una recitazione stonata e senza senso.
La quale, allo stato in cui siamo arrivati, ci fa rimpiangere il vecchio confronto politico di una volta, in cui la politica quella con la “P” maiuscola dava lezioni di civismo, anche se alcune volte i contenuti apparivano aspri. Un dibattito che permetteva di sviscerare i problemi seri, non quelli che ci sono proposti ora.
I quali, più delle volte accendevano tra le varie “anime” vere e proprie dispute che duravano ore se non addirittura giorni che, nonostante si rimanesse sulle proprie posizioni, vedevano una soluzione. Un intervento questo, dettato dalla necessità di stimolare lo spirito combattivo che alberga nel cittadino, che non può più sottacere a lungo alle non azioni che si mettono in atto quotidianamente da chi falsamente dice di essere rappresentante; chissà poi di cosa? Chi lo sa!!!
Uno spirito che, se sollecitato possa far sentire la propria voce, la propria presenza con una variante: seguire gli insegnamenti di quello che il “precedente” ci ha lasciato, nonostante lo si rinneghi. Un esistente che, se esaminato nella giusta ottica, permette di dire: cosa accade? Perché questo immobilismo? Perché questa inerzia? Perché questo menefreghismo? Domande che, aspettano risposte e non vagheggiamenti mal celati da continui dibattiti più delle volte falsi e sterili.
Ecco perché nella battaglia del quotidiano, è molto difficile far capire alla gente che quello che accade è dettato unicamente dallo spirito di rivalsa, di ripicca, di astio soprattutto personale. Accadimenti che danneggiano solo ed unicamente la collettività e non chi è dentro il “cosiddetto cerchio” magico.
Collettività che però ha aperto gli occhi perché deluso, e presto chiederà la ragione di tutto questo e allora, come si dice in parole spicce, saranno castagne di bosco.