Impianto di compostaggio a Sassinoro, Legambiente: Iter che desta qualche perplessità

Legambiente Molise e Legambiente Campania seguono con attenzione ed interesse la questione dell’impianto di compostaggio autorizzato dalla Regione Campania nella zona PIP di Sassinoro (BN) sottolineando, a scanso di equivoci, che la finalità di un impianto di compostaggio è quella di chiudere il ciclo dei rifiuti e ridurre il ricorso alle discariche, come da raccomandazioni dell’Unione europea. Tuttavia, dopo aver approfondito la documentazione tecnica e amministrativa relativa all’impianto di compostaggio in questione, e dopo un incontro con l’amministrazione comunale di Sassinoro e il comitato di cittadini, si rilevano alcuni punti di criticità, tra cui:

il non rispetto del criterio di prossimità, per cui sarebbe necessario far percorrere ai rifiuti organici notevoli distanze dai luoghi di produzione;
la futura realizzazione di un altro impianto di compostaggio a pochi chilometri da Sassinoro (Casalduni) che andrà a coprire il fabbisogno relativo allo smaltimento dei rifiuti organici nella Provincia di Benevento;
l’assenza, nel progetto preliminare di una analisi che menzioni l’alto livello di sismicità dell’area e di un’idonea e puntuale relazione geologica che renda conto delle condizioni superficiali e sotterranee del territorio, caratterizzato dalla presenza di risorse idriche importanti (non a caso Sassinoro è definito il paese dell’acqua).
Fatte queste doverose precisazioni, Legambiente, come già fatto in passato, non può non sottolineare l’importanza della realizzazione in Campania di queste tipologie di impianti, necessari a far fronte alla procedura di infrazione comunitaria, ponendo le condizioni per sgravare i cittadini campani dai maggiori costi derivanti dal trasferimento dei rifiuti fuori regione.
In occasione dell’incontro l’Associazione ha invitato l’amministrazione comunale ad attivarsi per le procedure di adesione al neo istituito Parco Nazionale del Matese.
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