di Massimo Dalla Torre
Il sistema produttivo delle regioni meridionali ed in particolare quello del Molise è in crisi. Questo quanto evidenziò uno studio dell’Osservatorio regionale Banche-Imprese che alcuni anni fa presentò un’indagine riguardante il sistema produttivo delle regioni del Sud. Secondo il dossier, nonostante si rilevava un lieve ridimensionamento delle “debolezze congiunturali”, la consistenza del portafoglio ordini era alquanto debole.
Debolezza palesata soprattutto dall’insufficienza degli ordini da cui nasceva un insoddisfacente sostegno all’attività produttiva che abbracciava indistintamente la quasi totalità dei settori. Criticità che si ripercuoteva pesantemente a trecentosessanta gradi sull’intero sistema economico e di conseguenza su quello occupazionale che, nonostante facesse ben sperare per il futuro, poiché si registrarono lievissimi segni di ripresa, era ancora fortemente penalizzato, anche se gli esperti evidenziarono come nonostante le negatività in tutto il Mezzogiorno, le attese maggiori sicuramente sarebbero arrivate sia dalla domanda sia dalla produzione.
A risentire meno delle ristrettezze congiunturali che si ripercossero proprio sulla domanda, le imprese del comparto edile, tenuto conto che le cosiddette “quote di valutazioni positive” erano ridotte rispetto ai livelli registrati nei sotto osservazione. Segnali negativi arrivarono anche dal comparto Industria e da quello dell’Ict che videro confermate le preesistenti difficoltà derivate soprattutto dal mancato superamento delle sofferenze accumulate negli anni.
Sofferenze che penalizzarono sfavorevolmente proprio le imprese meridionali ed in particolare quelle locali rispetto a quelle operanti nel Nord, registrando così un insufficiente flusso d’ordini da cui nacque un insoddisfacente sostegno alla produzione. Insomma un quadro poco edificante in cui le patologie che ci affliggevano e ci affliggono stanno portando lentamente alla morte una realtà che affonda sempre di più senza alcun margine di salvezza.
Una vera e propria debacle che pone moltissimi quesiti cui purtroppo non si darà alcuna risposta se non una che la separazione dall’Abruzzo acquisita nel lontano 1963, come fatto rilevare in un articolo comparso a suo tempo sulle colonne di un giornale locale fa è servì soltanto a dare l’avvio ad un processo di sfaldamento della nostra identità e del nostro modo d’essere e questo il Molise e i molisani non lo meritano assolutamente.