Attività di collaborazione in ambito didattico, scientifico, assistenziale e di ricerca: questi gli aspetti principali della convenzione, firmata circa un anno fa e stipulata tra l’Università degli Studi del Molise – Dipartimento di Medicina e la Fondazione Potito Istituto di ricerca diagnostica per immagini di Campobasso. Una collaborazione che si inserisce certamente in un più ampio percorso istituzionale dell’Ateneo, ma che rappresenta anche una tappa fondamentale sia per sostenere lo sviluppo, promozione e coordinamento delle attività di studio, di analisi e di sperimentazione sia per favorire ulteriori opportunità per la popolazione nel campo della salute e della prevenzione. E domani, venerdì 28 marzo, con il corso di aggiornamento “Il Nuovo in Diagnostica per Immagini” non poteva esserci occasione migliore per attuare, intensificare e sottolineare tale consapevolezza.
Infatti presso la sala riunioni della Fondazione Potito sarà di scena il binomio tecnologia e ricerca, che vede come responsabili scientifici il dott. Francesco Potito ed il prof. Luca Brunese. Gli argomenti trattati spazieranno, nel campo della ricerca tecnologica applicata alle tecniche di imaging, dal cuore allo studio delle coronarie, dal colon e dalla colonscopia virtuale, alla mammella, dall’ecografia all’elastonosografia, alternando alcune letture di topics clinici e di ricerca, anch’essi di grande attualità e di frequente riscontro clinico, come l’osteoporosi e il dolore o dal punto di vista clinico e di imaging. Due gli spunti finali su possibili temi di ricerca di rilevante interesse clinico-epidemiologico anche per la popolazione: lo screening sul cancro del polmone con TC a bassa dose, e lo screening con colonscopia virtuale. Con questa ulteriore iniziativa l’Ateneo molisano, intende non solo riaffermare l’attenzione verso le strutture territoriali che operano nel campo dalla salute, ma, anche e soprattutto, testimoniare, insieme alla Fondazione Potito l’estrema efficacia della prevenzione secondaria legata alle malattie oncologiche e cardiovascolari, il tutto sostenuta e completato dall’attività scientifica e clinica nel campo della diagnostica per immagini.