Riceviamo e pubblichiamo
Il Molise fuori dal Molise: sono davvero numerose le figure di molisani
emigrati che hanno saputo ribaltare le loro sorti lontano da casa. Sono ancor
più il simbolo che sprona, a cui tendere e sui cui riflettere. Ma rappresentano
anche uno slancio identitario essenziale per favorire occasioni di conoscenza,
opportunità e spunti di crescita per il nostro territorio.
E tra questi, e a pieno titolo, possiamo, certamente, annoverare Luigi D’Ovidio.
Imbarcatosi nel 1956 a soli 16 anni per il Sudafrica e finito poi nei box della
Formula Uno dove ha conosciuto piloti come Niki Lauda, Clay Regazzoni,
Emerson Fittipaldi, Ayrton Senna, Ronnie Peterson, Jody Scheckter, ma anche
imprenditori, giornalisti, proprietari e dirigenti di case automobilistiche come
la Lotus, la Mc Laren, la Ferrari o la Wiliams. Occasioni che gli hanno
consentito di dare vita ad una azienda di successo.
Organizzato dal Centro di Cultura di Ateneo e dal Dipartimento di Scienze
Umanistiche, Sociali e della Formazione, l’incontro che inaugura il ciclo
“Molisani nel Mondo”, si terrà mercoledì 11 ottobre, alle ore 11.00, alla Sala
Enrico Fermi della Biblioteca d’Ateneo – viale Manzoni, Campobasso.
Dopo gli indirizzi augurali del Rettore, Gianmaria Palmieri, del Direttore del
Dipartimento SUSeF, Enzo Di Nuoscio, del Direttore del Centro di Cultura,
Ilaria Zilli, del Sindaco di Trivento, Domenico Santorelli, il Presidente onorario
dell’Associazione Padre G. Tedeschi, Michele Petraroia, converserà con Luigi
D’Ovidio, prevedendo anche interventi dal pubblico.
Ufficio Relazioni e Comunicazioni Istituzionali